I conduttori della trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’ hanno lanciato una nuova provocazione ospitando una capretta viva in studio e annunciando al pubblico che vivrà solo fino a settembre, quando poi le spareranno in testa e sarà macellata
Il buongusto questo sconosciuto. È questa la prima cosa che abbiamo pensato quando abbiamo visto le foto che Giuseppe Cruciani e David Parenzo hanno pubblicato ieri 24 marzo su Facebook, durante la loro trasmissione radiofonica La Zanzara di Radio 24. Perché il rispetto per le idee e le convinzioni degli altri dovrebbe essere la prima cosa, soprattutto per dei personaggi noti e che hanno a disposizione mezzi di comunicazione di massa potenti.
Ma andiamo con ordine. Cruciani non è nuovo alle provocazioni, soprattutto verso chi non mangia carne e gli animalisti in generale (tempo fa aveva postato sui social uno scatto di lui con un coniglio spellato e pronto per essere cucinato e un messaggio che diceva: “Un buongiorno a tutti gli animalisti che ci seguono!”), e questa volta ha deciso di ospitare in studio un allevatore e una capretta viva. “Volevo vedere se l’agnello vivo mi intenerisce – ha detto poi Cruciani sul sito del programma – e la risposta è no. Chi mangia carne non deve essere ipocrita e non deve lasciarsi intenerire dall’agnello vivo”.
La capretta, che è stata chiamata Zanzarina, è di Marco Mapelli, proprietario della trattoria e griglieria “Al bosco. Club amici della costata”. Ed è stato proprio Mapelli a raccontare come avverrà la sua macellazione. “Le spareremo un colpo in testa a settembre, e ricaveremo 10 chili di carne”, ha detto. Poi, immancabile, la telefonata a Daniela Martani, ex hostess di Alitalia e concorrente del Grande Fratello, grande amante degli animali, da qualche tempo nel “mirino” dei due conduttori (durante una recente puntata di Tagadà, trasmissione de La7, proprio Cruciani ha detto a alla Martani che si schierava contro l’usanza dell’abbacchio a Pasqua: “E basta con la sofferenza e la morte. Suicidatevi in nome degli agnelli… Fatevi macellare al loro posto”).
Diciamoci la verità, qualunque sia il vostro modo di pensare o di mangiare, sfruttare la propria popolarità e la propria posizione per istigare odio e scatenare polemiche non fa bene a nessuno, soprattutto in un momento storico delicato come quello che stiamo vivendo. E torniamo a domandarci dove sia finito il buongusto e se questo ormai sia l’unico modo di fare informazione e spettacolo.
Photo Credits Facebook
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