Csinszka, la cavalla ungherese non deve morire. E i vip si schierano al suo fianco

Anche molti vip si sono schierati al fianco di Csinszka, la cavalla ungherese condannata a morte poiché risultata positiva all’Aie, anemia infettiva equina. Ecco perché

In questi giorni vi sarà certamente capitato di vedere le foto di molti personaggi del cinema o della tv che tengono in mano un cartello con su scritto: “Io sto con Csinska”. Parliamo dell’attore Giorgio Panariello, della conduttrice Tessa Gelisio, della modella Samantha de Grenet. E poi ci sono anche Luna Berlusconi, Edoardo Stoppa e Gabriella Pession. Ma chi è Csinszka e da cosa deve essere salvata?

Csinszka è una cavalla ungherese affetta da Aie, anemia infettiva equina, ovvero l’equivalente dell’Hiv umano. Per questo, è stata condannata a morte nel suo Paese di origine, dove per legge gli animali sieropositivi, anche se al momento sani come questa splendida cavalla, devono essere abbattuti. Nel nostro Paese, però, la normativa è diversa ed è per questo che un’associazione italiana, la IHP Italian Horse Protection association Onlus, aveva chiesto al Ministero della Salute il permesso per poter ricoverare Csinska nella sua struttura. Permesso che, però, non è arrivato.

Online è nata anche una petizione sulla piattaforma Change.org indirizzata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, oltre che alle nostre autorità sanitarie e all’Ambasciata di Ungheria in Italia. Anche l’Enpa (Ente nazionale protezione animali), la Lega Nazionale per la difesa del cane e il Progetto Islander si sono mossi affinché Csinszka, sieropositiva sì ma sana, non sia uccisa. Aiutarla, inoltre, permetterebbe sia di salvare una vita la cui morte non avrebbe senso, ma soprattutto rappresenterebbe un forte segnale di cambiamento nelle legislazioni dei Paesi europei che ancora vedono l’Aie come una minaccia. Infatti, diverse ricerche hanno dimostrato la scarsa pericolosità dell’anemia infettiva equina per la salute pubblica e per il patrimonio zootecnico. Così come altri studi sostengono che le probabilità di contagio tra equini siano molto basse, prossime allo zero.

Eppure, per adesso, per Csinszka resta tutto fermo. Riuscirà ancora una volta la Rete a superare lo scoglio che la burocrazia impone? Lo sapremo presto, nel frattempo anche noi di Velvet Pets possiamo affermare senza dubbio: “Io sto con Csinszka”. E voi?

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