Se il vostro cane è stato avvelenato potete aiutarlo a superare la crisi con qualche consiglio di primo soccorso e, soprattutto, i nervi saldi
Purtroppo ormai ogni giorno si leggono sui giornali storie di cani morti per avvelenamento. Le cause sono molteplici, perché a volte non è solo la cattiveria umana a causare il decesso degli amati 4 zampe. Infatti, gli animali, potrebbero rimanere intossicati anche da qualcosa ingerito casualmente in strada o al parco. Motivo per cui bisogna sempre tenere gli occhi aperti e insegnare al proprio cucciolone a non mangiare la prima cosa che gli capita da terra, ma anche imparare alcune regole di primo soccorso che potrebbero fare la differenza. Per prima cosa, però, è bene distinguere tra le diverse sostanze.
Va detto subito che i veleni più comuni usati da chi prepara esche killer per cani sono la stricnina, il metaldeide, i diserbanti e i veleni contro i topi, che agiscono velocemente e, se non diagnosticati velocemente, sono letali. Con questo tipo di sostanze, infatti, dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’ingestione il cane può presentare i seguenti sintomi: gli arti si irrigidiscono, aumenta la salivazione, l’animale inizia a respirare con difficoltà. Ci possono essere anche crisi convulsive, con vomito e diarrea.
A volte, però, possono anche essere usati veleni emorragipari, che agiscono in modo più lento manifestandosi dopo qualche giorno dall’ingestione con emorragie interne che provocano al cane pallore delle mucose, respirazione difficoltosa e un fortissimo stato di stanchezza. Talvolta si possono manifestare emorragie nasali, ma non c’è quasi mai vomito. Diverso il discorso per i veleni che agiscono danneggiando il sistema gastro-intestinale: in questo caso compaiono vomito e diarrea anche emorragica, con forti dolori addominali.
COME SOCCORRERE UN CANE AVVELENATO E SALVARGLI LA VITA
Ovviamente, in caso di sospetto avvelenamento del proprio animale, la prima cosa da fare è mettersi in contatto telefonico con il vostro veterinario di fiducia o con il centro veterinario più vicino. Nell’attesa dell’arrivo del medico e dopo averlo consultato a riguardo, però, si può cercare eventualmente di far vomitare il cane: utile a questo scopo, in assenza di farmaci appositi, la somministrazione di acqua abbondantemente salata oppure di chiara d’uovo montata a neve. Bisogna anche cercare di mantenere l’animale tranquillo ed evitare qualsiasi inutile stimolo sonoro o visivo che possa contribuire a scatenare una crisi convulsiva. In ogni caso, mai e poi mai dare al cane del latte da bere.
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