Carlo Cracco, il piccione e il punto di Aidaa: “Tutti gli animali vanno tutelati” [ESCLUSIVA]

Carlo Cracco è stato denunciato per aver cucinato un piccione in tv. Ma è possibile? E come mai? Lo abbiamo chiesto al presidente di Aidaa, Lorenzo Croce, autore dell’iniziativa

Facciamo una premessa: della storia di Carlo Cracco e del piccione cucinato durante la puntata del 14 gennaio scorso a Masterchef non eravamo sicuri di voler parlare. Perché di piatti che noi personalmente non mangeremo né cucineremo mai la tradizione italiana è piena, e non ci sembrava giusto creare un caso da per una convinzione personale o sfruttare la popolarità di un personaggio famoso solo per fare qualche click in più. Poi, però, abbiamo visto che iniziava a regnare un po’ di confusione in merito “all’affare piccioni”, così come riguardo all’associazione che ha deciso di portare la vicenda in tribunale e abbiamo pensato che fosse il caso di fare chiarezza. E quale modo migliore se non andare direttamente alla fonte? Ecco perché abbiamo chiamato al telefono Lorenzo Croce, il presidente di Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) e gli abbiamo fatto qualche domanda. Lui, ci ha risposto così.

Lorenzo, puoi spiegarci meglio la “questione del piccione”?
Come accade sempre in queste cose, noi di Aidaa abbiamo ricevuto una segnalazione da terzi e siamo andati a verificare i fatti. Quello che è successo durante la puntata di Masterchef è lo specchio di ciò che avviene normalmente nel nostro Belpaese, l’ennesima contraddizione…

In che senso?
In Italia esiste una legge nazionale di tutela della fauna selvatica e la direttiva europea 147/2009 che protegge i piccioni. Questo in buona sostanza significa che i piccioni selvatici (quelli che si vedono comunemente nei cieli delle nostre città per interderci) non possono essere cacciati o mangiati. Ma tutto questo cambia se, invece, vengono allevati.

Quindi perché denunciare Cracco?
Per prima cosa, per me e per la mia associazione tutti gli gli animali vanno difesi, anche i piccioni che magari non piacciono a molti. Ma il punto è questo: siete sicuri che il piccione cucinato da Cracco fosse d’allevamento e non selvatico? Dato che questo non lo ha specificato nessuno durante la trasmissione, e non è stata sottolineata nemmeno la differenza tra l’uno e l’altro caso, per noi ha anche istigato a delinquere.

Scusa, ma in che modo?
Quando sei un personaggio famoso hai un seguito e delle responsabilità. E Masterchef non lo guarda solo chi è benestante e fa la spesa nei supermercati di elite. Ci sono tante persone che traggono ispirazione dai piatti degli chef stellati e quindi questi devono essere più chiari possibile quando vanno in onda: altrimenti il rischio è quello che, la casalinga X, per fare una sorpresa al marito, inizi ad allevare piccioni e piccioncini sul proprio balcone. Il tutto senza considerare quanto questo possa essere pericoloso sia per la salute umana che per quella animale.

Perché però prendersela con Cracco, non è certo l’unico chef a cucinare piccioni…
Noi non abbiamo bisogno di visibilità anche se molti cercano di far passare questo messaggio, ne abbiamo già tanta. Con questa denuncia, invece, vogliamo dare visibilità a questo animale, il piccione, che è una specie protetta, ma che come ho detto prima ogni giorno vive sulla sua pelle moltissime contraddizioni: dal divieto di dargli da mangiare, agli spuntoni messi per farlo allontanare dai cornicioni, fino agli allevamenti che li creano solo per l’industria alimentare.

Pensavi di scatenare tutte queste critiche con la tua denuncia?
Noi siamo abituati a non girare troppo intorno ai problemi e ad affrontarli sempre, chi ci segue questo lo sa. Ma il lavoro serio e l’impegno alla fine paga sempre.

Foto Credits Facebook

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