I lupi sono tornati a popolare i monti e i boschi italiani. Ma secondo alcuni sarebbero troppi. Ma è vero che il governo Renzi sta discutendo se eliminarli o no? Ecco la verità
Dopo tanti anni, i lupi sono tornati tra i monti e i boschi italiani. Attualmente, infatti, dovrebbero essere tra i 1.070 e i 2.452 gli esemplari che vivono sugli Appennini. Circa 200 sulle Alpi. Una bella notizia? Non proprio, almeno secondo gli allevatori nostrani, che sostengono che questo “aumento improvviso della popolazione” abbia causato loro diversi attacchi ai greggi e perdite di denaro. Tanto che, dopo ripetute lamentele, la loro richiesta di eliminare i lupi (tornandoli a cacciare, ora sono specie protetta) pare sia riuscita ad arrivare addirittura in Parlamento.
O, meglio, per riflettere e analizzare gli elementi di criticità è stata indetta una riunione tecnica del Comitato paritetico che si è svolta ieri 18 febbraio tra Ministeri e Regioni sul Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia. Il risultato dell’incontro è stato quello di guadagnare tempo: tanto che le Regioni e gli altri Ministeri (Sanità e Agricoltura), dovranno inviare le loro ulteriori osservazioni al Piano entro il 26 febbraio per arrivare nel mese di marzo a una nuova riunione del Comitato paritetico.
Insomma, una soluzione va trovata, ma non deve certo essere quella di uccidere i lupi. Perché alternative esistono: il Wwf (World wildlife fund) è sicuro che la convivenza con questo predatore sia possibile, quello che è mancato fino ad ora è la volontà di applicare le strategie vincenti adottate con successo solo in alcune aree. Mentre, l’Enpa (Ente nazionale protezione animali) sostiene che indicare i lupi come unici responsabili degli attacchi ai greggi sarebbe sbagliato: “Come è ormai noto da tempo, gli attacchi alle greggi, abbandonate a loro stesse, senza custodia, vigilanza e protezione alcuna, sono causati dai cani non sterilizzati e lasciati vagare sul territorio, in stato di sofferenza” ha detto di recente Andrea Brutti, dell’ufficio Fauna Selvatica di Enpa.
Nel frattempo che una decisione saggia venga presa, quindi, il Wwf continuerà la sua campagna #soslupo. Ogni anno, infatti, sono circa 300 gli esemplari di lupo che in Italia restano vittime di bracconieri, incidenti stradali e trappole per ungulati. Una cosa che deve essere fermata.
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