Un baby delfino finito su una spiaggia argentina è morto per disidratazione: tutti volevano un selfie con lui e non lo rimettevano mai in acqua
I delfini sono creature affascinanti, intelligenti, amorevoli e affettuose con gli esseri umani. Motivo per cui, nel corso dei secoli, hanno avuto tanto successo e sono entrati nell’immaginario collettivo. Motivo per cui, ogni anno, molti di loro finiscono nei delfinari che, come ha più volte detto anche la Lav (Lega anti vivisezione), non solo non rispettano le inclinazioni naturali di questi splendidi mammiferi acquatici, ma spesso non hanno nessun carattere educativo. Eppure gli spettacoli con i delfini in cattività continuano ad attirare migliaia di persone.
Ma non solo, se in tanti amano vedere i delfini “giocare” nelle piscine, tanti altri sono felici di avvistarli liberi in natura. Per poi, ovviamente, farsi un selfie con uno di loro, altra malattia del nostro secolo. Una “malattia” che, come racconta il quotidiano The Telegraph, ha recentemente causato la morte di un cucciolo di delfino. E’ successo in Argentina, sulla spiaggia di Santa Teresita (nord ovest della provincia di Buenos Aires), dove un giovane esemplare è stato prima “catturato” e poi passato di mano in mano tra i turisti eccitati di potersi scattare una foto con un animale così raro e così dolce.
Solo che, in questo modo, lo hanno fatto morire di disidratazione. Dopodiché lo hanno lasciato là, sulla sabbia, come fosse un giocattolo rotto. Il piccolo delfino, un esemplare di Pontoporia era solo uno dei 30mila esemplari rimasti al mondo, che in natura possono vivere fino a 20 anni. Ma per il cucciolo delle foto, purtroppo, non è stato così.
Foto by The Telegraph
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