Ne restano solo 10mila esemplari. E stanno morendo di fame. Parliamo dei pinguini di Adelia che, in Antartide, per nutrirsi sono costretti a lunghissime camminate sul ghiaccio. Un tragico destino quello di questi animali, descritto in un nuovo studio pubblicato su Antarctic Science e condotto dai biologi Kerry-Jayne Wilson e Christopher Fogwill, se si pensa che in questi ultimi anni sono morti circa 150mila esemplari e, forse, anche di più.
La terribile odissea di questi splendidi animali è iniziata nel dicembre 2010, quando la baia sopra Cape Denison, dove una volta il mare era ricco di pesci, si è trovata ostruita da un gigantesco iceberg di 2.900 chilometri quadrati (per capire meglio, le dimensioni sono le stesse della Val d’Aosta) che vagava lungo la costa da circa 20 anni. A quanto pare, l’incagliarsi di questa montagna viaggiante (dovuto al surriscaldamento globale) ha fatto sì che le acque della baia si gelassero di un ghiaccio permanente spesso fino a 3 metri, e che i pinguini di Adelia non avessero più cibo. Per trovare pesce per se stessi e per i propri piccoli, infatti, i pinguini sono stati costretti a lunghi itinerari di oltre 60 chilometri in cerca di mare libero, cosa che ne ha decimato il numero.
Il conto, ovviamente, è approssimativo ed è stato rilevato dagli scienziati considerando soltanto i pinguini osservati nei pressi dei nidi, ma sembra essere accurato al 90-95 per cento. Testimonianze della sparizione di pinguini nella zona si erano già notate durante osservazioni del dicembre 2013, quando erano stati trovati nidi vuoti e uova abbandonate, e nessun segno visibile che i pinguini fossero riusciti a forare il denso ghiaccio presente nella baia per riconquistare i loro pesci. Migliori, invece, le condizioni dei pinguini di Adelia nella colonia delle vicine isole Hodgeman, risparmiate dall’impatto raggelante dell’iceberg.
Sono proprio le colonie vicine a Cape Denison che danno le maggiori speranze per la sopravvivenza dei pinguini della baia: tanto che l’allarme che i ricercatori della University of New South Wales e dell’associazione animalista West Coast Penguin Trust hanno lanciato è che se l’iceberg non si scioglierà, entro 20 anni la popolazione locale potrebbe azzerarsi. Anche perché loro, i pinguini, non sembrano voler migrare e per riprodursi continuano a tornare a Cape Denison. Chi o cosa li salverà?
Foto by Facebook