Il gatto profugo Dias è fuggito dall’Iraq: ora cerca la sua famiglia via social

I gatti sono sempre speciali, ma alcuni di loro, in un certo senso, lo sono di più. Non è la prima volta, ad esempio, che vi parliamo di mici migranti che, insieme ai loro proprietari affezionati, fuggono da paesi e situazioni invivibili e che spesso, poi, a causa dei cosiddetti “viaggi della speranza”, se riescono a toccare terra ferma si ritrovano soli in luoghi sconosciuti.

Ma anche un gatto può essere considerato un rifugiato, e anche lui ha diritto a ricongiungersi alla sua famiglia. O, almeno, di questo è convinta la volontaria Ashley Anderson che, come scrive anche Repubblica.it negli ultimi mesi è stata di base nell’isola di Lesbo, in Grecia, aiutando migliaia di profughi. Lo scorso novembre, Ashley era impegnata nel soccorso di un gruppo di migranti quando si è imbattuta in un gatto bianco che saltava giù da un gommone. A quanto pare, Dias (questo il suo nome, ndr.) apparteneva a una famiglia irachena che con molti sforzi lo aveva portato durante la traversata dalla Turchia. Ma una volta lì, sulla costa di Lesbo, il peloso spaventato era fuggito e, nonostante i proprietari lo avessero cercato per ore, di lui nessuna traccia.

Tre giorni dopo che la famiglia è stata trasferita nel nord Europa, Dias è riapparso. Ashley lo ha così recuperato e ha deciso di fare di tutto per provare a ricongiungerlo con i suoi: ha creato una pagina Facebook e stampato diversi volantini si in arabo che in inglese con le sue foto e la sua storia. Quando la volontaria ha lasciato la Grecia, Dias è stato affidato a una amica che lo ha portato in Germania, terra dove molti iracheni erano diretti. Ora vive lì accudito da alcune persone. “Questa non è solo la storia di un gatto – ha commentato la donna che continua a cercare il ricongiungimento via social – è una questione di speranza. Speranza di cui queste persone hanno davvero bisogno“.

Foto by Facebook

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