Gatti che spariscono nel nulla da un giorno all’altro. E tutti in un’area compresa tra Reggio Emilia e Parma e in un lasso di tempo che va dal 2007 a oggi. Tanti, troppi per non iniziare a preoccupare non solo i volontari delle colonie feline della zona, ma anche i proprietari. Il giallo di dove siano finiti tutti quei mici e di cosa sia stato fatto di loro non è ancora stato risolto, nonostante le molte ipotesi: c’è chi pensa siano stati rapiti per addestrare i cani ai combattimenti, chi sostiene siano stati utilizzati per sperimentazioni illegali o, addirittura, siano stati serviti a tavola.
E sulla questione è intervenuta anche l’Enpa (Ente nazionale protezione animali): “Nessuno sa che fine abbiano fatto – si legge in un comunicato ufficiale – né il motivo per il quale essi siano scomparsi“. Per questo insieme alle altre associazioni animaliste, l’Ente ha chiesto sia alla comunità che alla magistratura di mantenere alta l’attenzione su questo tema, ed è per questo che in molti sono scesi in piazza ieri 23 gennaio proprio a Parma per chiedere di andare in fondo alla vicenda.
Le prime sparizioni sono avvenute a Barco e a Bibbiano, nel reggiano, nel lontano 2007. Poi il fenomeno è arrivato anche nel parmense. Il caso più eclatante è avvenuto nel 2008, quando a Parma in via Budellungo sono stati sottratti (senza lasciare alcuna traccia) una trentina di gatti appartenenti a una colonia, tutti nel giro di 48 ore vengono. Poi i casi sono aumentati e le segnalazioni di queste “strane scomparse” sono aumentate in modo esponenziale. L’Enpa ha poi raccontato che la magistratura aveva iscritto nel registro degli indagati un 40enne di Monticelli che era stato colto in flagrante mentre prelevava un gatto dal giardino di un’abitazione.
Ma il pericolo, ha detto Lella Gialdi, presidente della sezione Enpa di Parma, è: “che la magistratura archivi il tutto e che gli autori di questi reati restino senza un nome. Soprattutto perché a novembre scorso l’incubo è ricominciato a Fidenza e si teme per l’incolumità dei mici domestici e non. Occhi aperti dunque e, se doveste notare strani movimenti, avvertite immediatamente le autorità o le associazioni animaliste della vostra zona.
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