Un gatto non è un giocattolo, ma un essere vivente di cui prendersi cura sempre e comunque. Si sa. Ma, a volte, nonostante si abbiano le migliori intenzioni, anche al proprietario più premuroso può capitare di sbagliare mettendo in atto atteggiamenti che il micio mal sopporta e che potrebbero farlo arrabbiare e, soprattutto, farlo allontanare.
Il primo errore da evitare assolutamente è quello di rivolgersi al felino parlando a voce alta. Oltre che dannoso per l’udito dell’animale, molto sensibile, urlare un “no, non si fa” non vi aiuterà nell’educazione del cucciolone. Il gatto, come il cane, può comprendere un certo numero limitato di parole, ma non serve dirle gridando, anzi questo modo di fare contribuisce a frustrarlo facendogli ripetere il comportamento sbagliato. Due: un gatto non è un cane, quindi non potete sperare che obbedisca o che risponda ai nostri richiami. Questo non significa che non vi ama, anzi è capace di un sentimento profondo e offre affetto e rispetto al suo bipede, ma allo stesso tempo lo pretende. Quindi, è fondamentale non forzare l’animale in alcun modo, ma seguire le sue naturali inclinazioni.
Tre: poiché anche un gatto, in un certo senso, è “quel che mangia”, molta attenzione va data alla sua alimentazione. Diversi proprietari tendono a evitare di dare alimenti umidi al loro piccolo amico perché possono causare odori sgradevoli in casa o nel frigorifero. Ma l’organismo del gatto è strutturato in maniera tale da ottenere i liquidi ciò di cui si nutre. Quindi meglio fornire una parte di alimenti umidi, facendo sempre attenzione alle quantità di cibo che gli vengono date, e seguendo sempre i consigli del veterinario di fiducia.
Quattro: un altro errore frequente (che si lega al punto numero tre) è quello di lasciare la ciotola d’acqua piena per far abbeverare il gatto. Sappiate che i felini tutti, per istinto, non amano bere acqua ristagnante e che probabilmente finirebbero per non bere affatto. Meglio riempire la ciotola di volta in volta o, altrimenti, acquistare un’apposita fontanella. Cinque: veniamo ora alla nota dolente, ovvero quello dell’igiene del micio di casa. Spesso, per mancanza di tempo o per pigrizia, il proprietario tende a non pulire la lettiera tutti i giorni. Ma anche se noi non sentiamo gli odori sgradevoli (grazie anche alle nuove tipologie di sabbie agglomeranti in commercio), il gatto è in grado di percepirli, e sono spesso il motivo per cui il cucciolone smette di fare i propri bisogni nella cassettina e preferisce dirigersi altrove come nella vasca, nei vasi o sul lavabo.
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