Per salvare il suo gatto non ha esitato a gettarsi tra le fiamme. Così l’artista Giampaolo Talani che, qualche giorno fa, è stato protagonista di un gesto eroico che non tutti sarebbero stati in grado di fare. Le cose, da come ha scritto Il Tirreno, sono andate più o meno così: sono le 14.30 di una domenica come tante a San Vincenzo, in provincia di Livorno, quando dal primo piano di una palazzina di via della Repubblica divampa il rogo. In pochi istanti tutto si copre di un fumo denso e nero.
Il pittore e la moglie capiscono subito che si tratta di un incendio e si precipitano in giardino. Ma, appena fuori dall’abitazione, iniziano a sentire i lamenti del loro gatto di famiglia, rimasto intrappolato nella casa. Si chiama Gatta e fa parte della famiglia del maestro di Talani da circa 8 anni, cioè da quando l’uomo l’ha salvata da morte sicura recuperandola da un cassonetto dei rifiuti. E cos’altro poteva fare se non rientrare a recuperarla?
“In quei momenti agisci d’istinto e pensi solo a salvare quello a cui tieni – ha detto poi Talani al quotidiano – Ho preso un grande respiro e ho sfidato il fumo. Piangeva come un bimbo. Stavo per scoppiare, non avevo più fiato in corpo, ma sono riuscito a tirarla fuori. E’ stata in quell’inferno per mezz’ora”. A quanto pare, a innescare il cortocircuito è stata l’asciugatrice. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Anche se come ha concluso lo stesso maestro, poteva andare molto peggio: “Nell’arco di un’ora con mia moglie saremmo usciti per andare al cinema. Se non fossimo stati in casa ci troveremmo a parlare di ben altri danni“. E di certo per Gatta non ci sarebbe stato scampo.
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