Dobbiamo ammetterlo e senza mezzi termini: la notizia del ristoratore cinese che macellava cani a Firenze per poi servirli agli ignari clienti era una bufala. Una di quelle ben studiate e architettate ad arte da chi conosce i meccanismi della Rete. E anche noi, purtroppo, ci siamo cascati in pieno. Magra consolazione, se così si può dire, quella di essere in buona compagnia, visto le tante testate nazionali e le agenzie che si sono occupate della vicenda in queste ore.
Secondo quanto riportato proprio poco fa dal sito Corriere del Corsaro – L’infomazione irriverente, in realtà la storia era solo un tranello. “Ieri sera – si legge sulla piattaforma – uno di noi tramite un portale appoggiato su Altervista ha pubblicato una bufala che recitava il seguente titolo: ‘Macellava randagi nel garage, poi li serviva nel suo ristorante’ e da lì è dilagata nella Rete“.
Perché ha suscitato tanto clamore? Perché purtroppo come tutto il popolo di Internet ha visto in questi mesi le basi su cui fondava non sono campate in aria, anzi. La tradizione di mangiare carne di cane in Cina è reale e sono tante le associazioni che si sono battute e che si battono ogni giorno per fermare questo scempio. Senza contare che di casi di cronaca come quello erroneamente citato purtroppo, a volte, capitano davvero anche nel nostro Belpaese.
L’unica cosa che possiamo fare quindi è ammettere il nostro errore, scusarci con i lettori e tirare un sospiro di sollievo per quei poveri randagi fiorentini. Almeno per oggi.
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