Nel periodo di Natale sorgono sempre molte iniziative interessanti nelle varie città d’Italia. Una di queste è certamente la tradizione dei presepi viventi, un’usanza praticata in molte zone del Belpaese, dal Nord al Sud. Ed è proprio a Trevenzuolo, un piccolo comune in provincia di Verona, che per rendere più accattivante il presepe vivente sono stati “ingaggiati” dei conigli in carne e ossa. Ma, attenzione, a quanto pare gli animali, dopo aver svolto il loro ruolo più festivo, dal 6 gennaio finiranno in pentola, proprio come è accaduto lo scorso anno. Questo perché gli allevamenti della zona che li hanno donati non hanno nessuna intenzione di riprenderli e gli organizzatori della manifestazione non è venuto in mente nessun altro modo per impiegarli.
A lanciare la segnalazione online è stata Aidaa (l’Associazione italiana difesa animali e ambiente): “I conigli non sono ancora considerati animali di affezione – ha detto il presidente Lorenzo Croce – ma la contraddizione appare evidente, in attesa di sapere se gli organizzatori del presepe vivente quest’anno decideranno di salvare quei meravigliosi coniglietti, noi ci offriamo da subito di adottarli anche a pagamento se fosse necessario“.
Per assicurare un futuro migliore ai conigli, di recente, sono scese in piazza anche associazioni come Lav (Lega anti vivisezione) e Animal Equality, che hanno addirittura lanciato una petizione sul sito www.coraggioconiglio.it che chiede al governo di riconoscere i diritti a una vita degna anche a questi pelosetti, che sempre di più stanno rubando il cuore ai nostri connazionali (secondo recenti stime, infatti, i conigli sono al terzo posto tra gli animali da compagnia). A sostegno della loro tesi le stesse associazioni hanno anche realizzato un’inchiesta sulle condizioni dei conigli negli allevamenti intensivi, dove le aspettative di vita si riducono a sole 12 settimane. Insomma, quello che sta accadendo ora a Trevenzuolo sembra che le Sante Feste non abbiano ancora portato miglioramenti, ma noi non demordiamo: coraggio coniglio!
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