Ne abbiamo parlato solo pochi giorni fa: i gatti sono meglio dei cani, almeno sul versante longevità. Tanto che uno studio statunitense (dell’Alabama precisamente) ha da poco cercato di approfondire la questione. Eppure, recentemente, altri studiosi americani starebbero sperimentando un nuovo farmaco capace di allungare la vita del migliore amico dell’uomo di almeno 4 anni. Come ha riportato Il Giornale, questa volta è stata l’università di Whashington ad annunciare l’avvio della sperimentazione medica di un progetto sull’invecchiamento dei cani, somministrando rapamicina a 32 esemplari di mezza età di varie razze come Labrador Retriever, Golden Retriver e Pastori Tedeschi, nella speranza di riuscire ad allungare la vita agli animali.
Il farmaco in questione al momento viene già usato sugli esseri umani (soprattutto in quelli che hanno subito un trapianto di organi, pare sia un ottimo anti rigetto) ed è già stato provato pure come “elisir di lunga vita” sui topi, tanto che l’aspettativa di vita dopo la somministrazione di rapamicina nei roditori è aumentata del 25 per cento. Quello che i ricercatori ora sperano di dimostrare è che gli effetti antinfiammatori di questo “farmaco dei miracoli” possano pulire le cellule del corpo dei cani, migliorando le loro funzioni cardiache, il sistema immunitario, le attività cerebrali e il peso.
In questo modo, non solo gli animali vivrebbero meglio la “fase matura” della loro esistenza, ma guadagnerebbero anche qualche anno in più (più o meno 4 appunto), con grande gioia dei loro proprietari. Se la sperimentazione medica dovesse funzionare, inoltre, si aprirebbero le porte all’ipotesi di uno stesso effetto sul corpo di altri animali o degli stessi esseri umani. Resta però il solito quesito irrisolto: è giusto che la scienza moderna “forzi la mano” alla natura?
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