I gatti domestici sempre più ansiosi: non sono più i “predatori” di una volta?

Il video dei gatti spaventati dai cetrioli (e dalle zucchine) ha fatto il giro del mondo. Eppure, come hanno sostenuto diversi esperti, uno scherzo come quello è da evitare assolutamente, per non creare inutili stress nel micio domestico. Già, perché, secondo quanto riportato dal Telegraph i cetrioli sono solo una delle “ansie moderne” di cui questi 4 zampe soffrono. Ma come mai i felini di oggi hanno così tanta paura?

A quanto pare, le motivazioni andrebbero cercate principalmente in 2 direzioni: la genetica e le esperienze dei pelosi durante i primi mesi di vita. La prima condizione deriverebbe, secondo Pete Wedderburn (che ha pubblicato l’articolo sul quotidiano britannico), dalle modificate abitudini di vita dei gatti odierni, troppo domestici e spesso sterilizzati, questi animali hanno perso gran parte della loro innata abilità di dominare l’ambiente. Ovviamente questo, dice Wedderburn, non è un invito a non sterilizzare il proprio peloso, perché questo è l’unico strumento valido per prevenire l’annoso fenomeno del randagismo (senza contare che previene molte malattie). E’ semplicemente una constatazione.

Genetica a parte, comunque, l’ansia nei gatti può derivare anche da un errata socializzazione da cuccioli. Questo processo è molto importante nei felini, nonché altrettanto precoce: avviene all’incirca dalle 7 settimane di vita. In questa fase, l’animale entra solitamente in contatto con differenti specie (uomini, cani, animali selvatici), ma anche con oggetti e situazioni. Questa esplorazione ne forma il bagaglio d’esperienze: più ricche sono le esposizioni, minori le ansie. Le necessità moderne, tuttavia, tendono a ridurre le capacità di esposizione dei gattini, che rimangono per molti mesi in ambienti protetti con il solo contatto della madre e dei proprietari, che non sempre possono avventurarsi all’esterno e, non ultimo, non vengono introdotti alla caccia, se non come semplice gioco all’interno delle mura domestiche.

Il che in buona sostanza significa che quando gli capita qualcosa di nuovo e mai conosciuto (come un cetriolo) può reagire in maniera scomposta, avere paura e andare in ansia. Anche a tutto ciò, però, secondo Wedderburn non va data un’accezione negativa. Sono solo dati che i proprietari devono sapere per capire meglio il loro micione casalingo che, nonostante tutto, è ancora il re della casa… non credete?

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