Animali e tasse: quali sono le spese che si possono detrarre?

Forse ancora non sapete che alcune delle spese realizzate per la cura dei nostri animali domestici sono detraibili. Certo, non tutte: dimenticatevi subito di poter scaricare il tiragraffi di Micio o il frisbee nuovo di zecca che avete appena regalato a Fido. E nemmeno le lezioni dall’educatore vi verranno rimborsate. Quello che invece è possibile fare è farsi scalare le spese mediche (ovvero quelle del veterinario), nonché quelle dei farmaci acquistati. Ecco come.

Punto uno: tutte le fatture emesse dal veterinario possono essere scaricate, non c’è bisogno di mettere la marca da bollo in quanto le prestazioni sono già soggette ad Iva. Quindi, conservate con cura (e soprattutto chiedete sempre) la ricevuta fiscale al dottore, qualunque sia stato il motivo della vostra visita (vaccino, interventi chirurgici, esami, semplice controllo). Punto due: anche gli scontrini dei farmaci possono essere detratti. Attenzione, però, parliamo solo ed esclusivamente de farmaci a uso veterinario: quelli a uso umano che vengono talvolta prescritti dal veterinario perché assenti in medicina veterinaria, non possono essere detratti. Inoltre, nei farmaci a uso veterinario vanno anche inseriti gli antiparassitari esterni per cane e per gatto.

Ovviamente, le detrazioni fiscali valgono sia per gli animali legalmente detenuti a scopo di compagnia che per pratica sportiva. Esistono poi dei “tetti” da non superare: le spese veterinarie superiori alla franchigia di 129,11 euro si possono detrarre per un massimale di 387,34 euro, per un singolo anno di imposta.

Un discorso a parte, inoltre, lo meritano gli alimenti dietetici, ovvero tutti quei cibi che corrispondono effettivamente alla terapia dell’animale (come ad esempio il K/D della Hill’s per chi soffre di insufficienza renale o il C/D per chi soffre di disturbi alle vie urinarie). Essendo di fatto parte integrante della terapia, fino allo scorso anno potevano essere scaricati, previa presentazione al commercialista di scontrini e ricetta veterinaria che prescriveva quel cibo. Adesso, la questione è confusa. Il consiglio però è di chiedere al vostro commercialista, lui saprà aiutarvi certamente.

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