Lui si chiama Giacomo Biancalani ed è un istruttore cinofilo. Un allenatore per la verità, perché è lui il preparatore atletico dei cani del centro Spiderdog, in provincia di Pistoia: grazie a Giacomo (e alla costanza dei loro proprietari), infatti, i meticci iscritti al club sono diventati dei veri e propri campioni di agility, la disciplina sportiva per 4 zampe di cui molti parlano e che pochi conoscono veramente. Il suo cane Eolo, di 8 anni, è appena stato “incoronato” Campione Italiano Meticci (che si sono svolti il 15 novembre scorso al DogCity di Soliera), ma i risultati sono stati ottimi per tutto il team, formato in prevalenza da esemplari non di razza, recuperati da canili o da situazioni difficili. Ed è per questo che abbiamo scelto proprio Giacomo per parlare di agility e di quali siano i cani più adatti a praticarla.
Giacomo, per prima cosa, lei allena soprattutto meticci, come mai?
Beh non è proprio così. Io seguo tutti i tipi di cane. Poi è vero che nella squadra ufficiale del mio centro la maggior parte dei membri sono meticci, ma il bello dell’agility è che la possono fare tutti i cani. Poi, se uno vuole fare le gare, ci sono i campionati di razza e quelli non. Ma prima di arrivare alle gare ce ne vuole…
Ma quindi il cena che fa agility non deve avere caratteristiche fisiche particolari?
Beh, ovviamente ci sono strutture fisiche e strutture fisiche: certo un Basset Hound o un Bull Dog Inglese che hanno le zampe corte e il corpo massiccio non sono adatti. Ma gli altri cani generalmente possono provarci tutti, sempre che siano in salute.
In che senso?
Prima di iniziare l’allenamento io chiedo sempre un certificato medico e una radiografia, per controllare che la spina dorsale e la struttura ossea dell’animale sia apposto. E’ una cosa indispensabile prima di iniziare le sessioni, ne va della salute degli animali.
E’ vero che l’agility è una disciplina per cani e proprietari?
Assolutamente sì, infatti, in realtà io non alleno personalmente gli animali, insegno ai legittimi proprietari come allenarli. Se tra i 2 non c’è comunicazione, se non si capiscono, non ci sono comandi che tengano. L’impegno lo prende il cane, ma soprattutto il proprietario. Io li vedo una volta a settimana, massimo due. Nel resto dei giorni sono i padroni che devono proseguire l’allenamento a casa. Si deve dedicare ai pelosi tempo e attenzione, altrimenti non si arriva da nessuna parte. E’ un processo lungo.
A proposito di stress, i cani non rischiano di stancarsi troppo?
Se viene fatta nel modo corretto per loro è un divertimento. E’ un gioco speciale che fanno insieme alla persona che amano. E poi se il cane non è felice lo si capisce subito: smette di seguire quello che gli dici. Ai miei allievi dico sempre di preparare solo 10 “premietti”, se dopo 10 tentativi il cane non è riuscito a fare l’esercizio prestabilito, la sessione per quel giorno va interrotta. Il benessere dell’animale deve essere sempre il primo obiettivo, se poi arrivano i risultati e le gare, ben venga.
Parlando proprio di gare, lei ha appena vinto il Campionato Italiano Meticci…
Lo abbiamo vinto insieme io ed Eolo in realtà. E’ stato proprio lui a farmi avvicinare al mondo della cinofilia. Io e la mia compagna lo abbiamo adottato da un’associazione di Aversa e a quel tempo non sapevamo molto di cani. Un giorno, Eolo avrà avuto circa 6 mesi, è scappato di casa. Quando fortunatamente lo abbiamo ritrovato ci siamo resi conto che andava educato, almeno ai comandi base. Ed è proprio così che ho conosciuto il mondo degli istruttori cinofili e mi sono appassionato, ho studiato e ora sono anche io un allenatore. I cani sono meravigliosi, ma i meticci, poi, sono fantastici, hanno una forza in più fin da quando nascono, forse perché per sopravvivere devono faticare più degli altri.
Foto by www.spiderdog.it
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