Negli ultimi giorni si sono moltiplicati i casi di multe a privati cittadini che danno da mangiare a cani e gatti randagi. A Montesilvano, comune in provincia di Pescara, in Abruzzo, un 69enne residente nel rione collinare tra Santa Filomena è stato sanzionato (dovrà pagare 50 euro) per aver portato cibo ai mici senza casa della sua zona. L’uomo non credeva di stare facendo nulla di male, le bestiole erano affamate e così aveva deciso di dar loro un po’ di avanzi, ma appena poggiati i contenitori sul marciapiede, si è trovato di fronte 3 vigili urbani in borghese. Più o meno la stessa cosa è avvenuta a Mesagne, in Puglia, dove una signora ora dovrà pagare la somma di 125 euro per aver nutrito i felini randagi e aver dato loro una cassettina che fungesse da riparo per la pioggia.
Insomma, se si vede un cane o un gatto senza proprietario si può portargli da mangiare senza paura di dover poi pagare conti salati alle casse del comune di residenza? Va detto che, in realtà, al momento la legge è poco chiara al riguardo. In generale, si può dire che non ci sono norme che vietano di sfamare o dissetare un animale senza casa. Quello che, invece, non si può fare è lasciare sul suolo pubblico le ciotole vuote in cui si sono date loro le cibarie o l’acqua. Motivo per cui, ogni volta che si porta a un 4 zampe qualcosa di gustoso, si deve attendere che il peloso finisca il suo pasto e poi gettare il piatto (o portare via la ciotola) negli appositi secchioni.
Il senso del discorso dunque è questo: prendendo ad esempio i due casi citati all’inizio dell’articolo, se il signore di Montesilvano volesse fare ricorso al tribunale del riesame probabilmente vincerebbe, perché i vigili lo hanno multato non appena lui ha posato i recipienti sul suolo e non hanno aspettato che i gatti mangiassero per vedere come il benefattore si sarebbe comportato. Diverso per la donna di Mesagne che, più che per le ciotole, dovrà pagare per il riparo costruito e lasciato in strada. Il nostro consiglio, dunque, nel caso vi dovesse capitare di voler portare viveri ad animali randagi è quello prima di controllare il proprio regolamento comunale, poi di non lasciare in giro residui. Nel caso in cui gli animali fossero molti, inoltre, è bene avvertire le associazioni animaliste che sapranno di certo suggerire la soluzione più giusta per tutti.
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