Antonella Vivarelli Colonna, la donna che “parla agli animali” [INTERVISTA]

Lei si chiama Antonella Vivarelli Colonna e vive in Toscana. Anche se, entrando nella tenuta della sua famiglia (che comprende una zona agricola e un’ampia parte boschiva che arriva fino al mare, che Antonella gestisce insieme alle sue sorelle Sabina e Francesca), si ha come l’impressione di vivere in un altro mondo, lontano dalle brutture della vita di oggi e, soprattutto, totalmente immerso nella natura. Perché lei, che si definisce una persona dall’animo contadino, nel 1989 ha scelto di vivere a Collecchio, nel comune di Magliano, nel cuore del della Maremma e all’interno del Parco dell’Uccellina. Una sorta di “luogo delle fiabe” che lei divide con i cani, i gatti, nonché con i cinghiali e i daini, tutti addomesticati, tutti estremamente affettuosi. Tanto che, quando su Facebook si cerca il suo profilo, la prima informazione che si legge è: “Colei che parla agli animali”.

Antonella, come nasce la tua passione per il mondo animale?
Amo gli animali da sempre. Quando ero piccola ero solita portare i cani e i gatti che trovavo a casa, ma ovviamente i miei genitori non erano sempre contentissimi. Da quando vivo qui, però, sono riuscita a dare sfogo a ogni mio desiderio (e ride, ndr.).

Ma è vero che tra i tuoi 4 zampe c’è un cinghiale?
In realtà ce ne sono 2: uno vive verso il mare, dove abbiamo le case vacanze che d’estate affittiamo. E’ buonissimo, ma non lo lascio mai avvicinare troppo perché ora è adulto e ha delle zanne che pur non volendo possono essere pericolose. Pensate che qualche tempo fa per dargli un bacino sul naso mi sono escoriata la pelle del viso e sono andata in giro bendata come una mummia per un sacco di tempo. Ma non fa niente, sono gli inconvenienti del “mestierie”…

E l’altro cinghiale?
L’ultimo arrivato, si chiama Jackie ed è ancora un cucciolone. Mi segue come un’ombra e si comporta proprio come un cane. L’ho salvato a maggio scorso, era così piccolo, probabilmente sua madre era stata uccisa dai cacciatori e lui aveva bisogno di aiuto. Non so come è arrivato al mio cancello: che altro potevo fare se non accoglierlo? Ora gira libero intorno alla casa e mi aspetta quando sono via, mi fa le feste. E’ un animale intelligentissimo, gli si può insegnare a fare di tutto. Spero solo che una volta adulto riesca a reinserirsi in quello che è il suo habitat e che il fatto di essere così socievole con gli esseri umani non lo danneggi in futuro.

Poi ci sono anche i daini…
I daini che vivono qui non hanno paura degli umani. A volte si spingono fino alla spiaggia perché hanno una vera e propria passione per il mare. L’ho scoperto 4 o 5 anni fa: aveva appena finito di coccolare due delle femmine con cui sono più legata e stavo per farmi un tuffo quando ho visto che continuavano a seguirmi anche in acqua. Fare il bagno con loro è stato stupendo. E poi, da allora, è diventato un appuntamento fisso per noi.

Ma c’è un animale che non sei ancora riuscita ad addomesticare?
In realtà sì: i caprioli, sono davvero sfuggenti e non si fidano facilmente. Non posso dar loro tutti i torti, ma credo che continuerà a provare. Non mi arrendo facilmente.

Hai coronato la tua vita lasciando la città per vivere nella natura. Ci sono altri sogni nel tuo cassetto?
Mi piacerebbe riuscire a trasformare una parte della tenuta in una fattoria didattica e lavorare con i bambini. So per certo che alcuni di loro non hanno mai visto animali come quelli che vivono qui e non li hanno mai visti vivere nel loro habitat. Potrebbero imparare moltissime cose su di loro. Con l’ente che gestisce il Parco dell’Uccellina stiamo studiando un modo che non diventi troppo invasivo per i pelosi soprattutto. Perché il turismo è una grande risorsa del nostro Paese, ma deve sempre essere fatto in modo responsabile e nel rispetto di flora e fauna.

Foto by Facebook

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