Mike aveva servito la patria con onore e, per questo, con onore è stato accompagnato nel suo ultimo viaggio. Perché Mike era un cane speciale: tanto che si era guadagnato il grado di maggiore dell’esercito statunitense grazie al lavoro svolto in Iraq fiutando esplosivi e aiutando le truppe e il suo conduttore, Matthew Bessler. Poi, a giugno scorso, era stato congedato e, da allora, era rimasto accanto al suo amico Matthew alla base militare di Powell, in Wyoming. Almeno fino a quando un militare della stessa base lo ha ucciso con un colpo di pistola perché, ha detto, l’animale lo aveva aggredito mentre era in bicicletta.
Un fatto inspiegabile secondo il proprietario che lo aveva cresciuto e addestrato fin da quando era solo cucciolo, ma confermato dai testimoni e dalle indagini dello sceriffo locale. Probabilmente nella testa del cane, che dopo l’esperienza della guerra aveva sofferto di stress post traumatico, era scattato qualcosa e da lì la tragedia. Anche se, a detta di tutti quelli che lo conoscevano, Mike era sostanzialmente un cucciolone e un giocherellone. Nonché un vero e proprio eroe che aveva servito il suo paese al massimo delle sue possibilità e salvato moltissime vite umano. E da qui la decisione di onorarlo con un funerale solenne a cui hanno partecipato oltre 100 persone, tra colleghi e amici di Mike e Matthew.
Proprio Bessler ha commentato la cerimonia funebre con il Tribune: “E’ stata dedicata non solo al suo lavoro in campo militare, ma anche a lui come animale. Perché per me era come fratello, un protettore, un copilota nonché il mio migliore amico“. Chi non è mai stato in una guerra, secondo Bessler, non può capire l’orrore che si vive ogni giorno e quanto tutto lo stress accumulato possa danneggiare seriamente la psiche dei militari e degli animali che loro malgrado sono costretti a parteciparvi. Matthew, tra le lacrime, spera anche che la storia di Mike possa far riflettere. E lo speriamo pure noi.
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