La scelta di prendere un animale non è mai facile, anche per chi come me li ha sempre amati. Ma avevo detto basta, in casa mia i pelosi non sarebbero più entrati. Eppure, in questa assolata domenica di novembre dalle temperature primaverili, voglio raccontarvi di quando poco più di un anno fa nella mia vita è arrivato Yoda, il giovane cane meticcio che ogni giorno, mentre intervisto un esperto o scrivo una storia, si accuccia ai miei piedi (a dire la verità anche “sui” miei piedi) e mi tiene compagnia. Per farlo, però, bisogna partire da lontano. Quando ero solo una bambina (il che accadeva parecchio tempo fa) tempestavo i miei genitori con lettere e biglietti dal tono implorante: “vi prego, adottiamo un cane, un gatto, mi accontento anche di un criceto“. Ma ci sono voluti anni affinché le mie preghiere venissero esaudite. E, attenzione, ho sempre utilizzato il termine “adottare” non a caso, perché sono sempre stata convinta che di animali bisognosi d’amore ce ne fossero talmente tanti nei rifugi e nei canili o per strada che non avevo certo bisogno di comprarli.
Così, quando avevo 13 anni, è arrivata Lupa, un Pastore Tedesco di circa 1 anno abbandonato all’autogril e salvato da amici di famiglia. Ma è stato solo qualche anno più tardi che ho capito cosa significava davvero avere un cane, quando il mio primo fidanzato mi regalò Arturo, cucciolo trovatello, il primo vero cane che sia stato veramente solo “mio”. Arturo è stato con me quasi 17 anni. Era con me quando mi sono sposata (non con chi me lo aveva donato, diciamo che era il “figlio di primo letto”) ed era con me quando sono diventata madre. Arturo che aveva imparato a sfilare i biscotti dalle mani dei bambini senza farli piangere e che divideva il gelato con il mio secondogenito ogni volta che non guardavo. Quando è invecchiato e si è ammalato, quando l’ho visto spegnersi piano piano, quando ho dovuto fare quella scelta che nessun proprietario vorrebbe mai fare, avevo preso una decisione: niente più animali.
Certo, la casa era più pulita, ma anche più triste. Certo, non dovevo più uscire la notte d’inverno per la passeggiata, ma nella mia famiglia era come se mancasse un pezzo. Così, dopo un anno e una nuova delusione personale molto importante, quasi senza accorgermene, mi sono ritrovata a guardare gli annunci delle adozioni online. E mi sono innamorata: quel cucciolo con lo sguardo un po’ triste e il pelo rossiccio era come se mi parlasse dallo schermo del pc. Ed è proprio grazie a quella foto che ho conosciuto Rossana Rossi e dopo aver compilato un lunghissimo questionario mi sono ritrovata in macchina verso il Rifugio Antonio Huete Y Aranda di Santa Marinella, in provincia di Roma. Quando ho preso Yoda in braccio la prima volta era spaventato e tremava: ma ci siamo guardati negli occhi e lui ha capito che sarebbe andato tutto bene. O, forse, a capirlo sono stata io.
Foto by Facebook
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