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Margherita Hack: tra animalisti e badante è “guerra aperta” per l’eredità

Margherita Hack è stata una delle donne più ammirate del nostro Paese. Astrofisica, divulgatrice scientifica italiana di grande rilevanza, nel suo “piccolo” ha portato avanti anche diverse battaglie per i diritti civili e anche per quelli gli animali. Proprio a questi ultimi è andato il suo pensiero in punto di morte, perché il volere testamentario di Margherita era che, una volta scomparso suo marito Aldo De Rosa, tutti i suoi beni terreni venissero distribuiti tra 3 associazioni: l’Enpa (Ente nazionale di protezione animale), la Astad (Rifugio per animali di Trieste) e Il Gattile Onlus, di cui era anche socio fondatore.

E se la scienziata è morta nel 2013, suo marito l’ha raggiunta l’anno seguente. Tutto questo avrebbe dovuto far sì che, gli averi della Hack arrivassero alle associazioni sopracitate. Ma, purtroppo, non è andata così. Perché anche il marito aveva fatto testamento e come unica erede aveva nominato la badante albanese sua e di sua moglie, Tatjana Gjergo, a cui entrambi erano molto affezionati in vita. Attenzione, non pensiate che ci sia un raggiro, forse la sua era solo una questione d’affetto per una donna che li aveva amati e accuditi come genitori. Fatto sta, comunque, che con il suo testamento Aldo ha contravvenuto al fedecommesso lasciatogli della Hack.

Per questo, a distanza di un’altro anno l’eredità di Margherita è “ancora sospesa” e tutto è passato in mano ai giudici. C’è chi afferma, ad esempio, che il testamento della astrofisica fosse viziato in origine e che dunque non poteva vincolare il marito a lasciare tutto alle associazioni animaliste. C’è chi punta il dito contro le associazioni animaliste, accusandole di aver fatto pressioni sulla Hack negli ultimi anni della sua vita. C’è chi, infine, sostiene che De Rosa, negli ultimi mesi di vita, fosse malato di Alzheimer, dunque non pienamente in possesso delle sue facoltà mentali. Insomma, un bel problem, perché nel nostro Paese quando si parla di lasciti ai 4 zampe c’è ancora molta diffidenza. E se ancora non è consentito nominare il proprio cane o gatto erede universale, è però consentito fare testamento in favore delle associazioni che si occupano di loro. Proprio come aveva fatto la Hack. Nell’attesa che tutto si chiarisca, speriamo almeno che Margherita, dovunque essa sia, la prenda con il suo proverbiale spirito.

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Redazione

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