In Italia è boom di cibo vegetariano per cani è gatti. La conferma arriva da una recente indagine che riporta i dati delle aziende specializzate in pet food: il Belpaese, infatti, è il terzo produttore d’Europa, dopo Francia e Germania, e nel 2014 ha fatto registrare un volume d’affari di un miliardo e 830 milioni. Migliore performance, in termini relativi, quella dell’unico brand tricolore specializzato in cibo vegetariano, Amì di Padova. Un vero successo, che fa riflettere anche i competitor.
“Abbiamo precorso i tempi – ha detto al sito www.lazampa.it i titolare dell’azienda Amì, Emanuele Boccardo – Quindici anni fa ci ridevano in faccia. I gatti sono carnivori! I cani hanno bisogno di rosicchiare l’osso di bue! Mistificazioni. Nelle crocchette tradizionali mettono manzo, cavallo, trota. Avete mai visto un gatto squartare un vitello? O andare a pesca, magari con la mosca?“. La Amì oggi esporta in tutto il mondo. Ultimi clienti gli islandesi, mentre il mercato privilegiato è quello italiano e tedesco. Ora, anche la grande distribuzione sembra aver fiutato il business e se la cosa dovesse andare in porto sarà possibile trovare il cibo vegetariano anche al supermercato.
L’idea è quella che se si amano davvero gli animali, si amano tutti, non solo cani e gatti. Certo, i pet domestici “sarebbero” carnivori, ma per sopperire alle mancanze nutrizionali basterà aggiungere la taurina, un aminoacido essenziale, alla loro dieta. Eppure c’è chi crede che questa sia solo una moda, una “forzatura” di quella che è la reale natura animale. E se il dibattito ancora divide veterinari, esperti e proprietari, di recente, la FederFauna ha addirittura avanzato l’ipotesi di denunciare per maltrattamenti coloro che costringono cani e gatti all’alimentazione vegetariana, un comportamento contrario alle caratteristiche etologiche dei 4 zampe. Insomma, non una scelta etica e comunque personale, ma addirittura “maltrattamento”. E voi che ne pensate? Avete mai provato il cibo vegetariano per i vostri amici pelosi? Fatecelo sapere.
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