Autobus: anche i cani pagano il biglietto. Scoppia la polemica

Chi prende i mezzi pubblici con il proprio cane deve pagare il biglietto anche per il 4 zampe. Una regola già in vigore in molte città d’Italia e che, però, sono in pochi a osservare (e che molti ignorano). Una norma che, in questi giorni, ha accesso un forte dibattito anche a Trieste, dove l’azienda trasporti vorrebbe istituire il ticket anche per gli animali. Come forse ricorderete, quella tra i 4 zampe e la città friulana è una specie di “guerra” aperta. Fino a pochi mesi fa, infatti, i pelosi non erano ammessi sui bus.

Nonostante la legge regionale entrata in vigore lo scorso 2 aprile (e che consente agli animali di entrare nei luoghi pubblici e di usare i trasporti), fino a questa estate di fatto l’accesso ai veicoli era “a discrezione” dell’autista. Singolare fu il caso di una donna anziana che aveva cercato di prendere un autobus con il proprio cagnolino e con copia della normativa in tasca e che invece era stata fatta scendere addirittura dai carabinieri. Poi, dopo le proteste di 2 consiglieri comunali che avevano preso a cuore la questione, le cose si erano normalizzate e, ora, il biglietto da pagare (anche se la Provincia fa sapere di ritenere improponibile la cosa).

Insomma, una nuova trovata a spese (parola più che mai indicata) di chi ama gli animali. Che, però, come dicevamo prima non è affatto originale perché, in realtà, sono tante le città italiane che prevedono un biglietto per chi viaggia con gli animali. A Milano, ad esempio, sui mezzi Atm pagano cani, gatti ma anche uccelli in gabbia. Senza contare che se Fido e Micio si trovano casualmente a prendere lo stesso mezzo, per evitare possibili problemi sarà proprio il felino a dover scendere. Anche nella Capitale il ticket è obbligatorio, mentre a Napoli, invece, non solo si paga, ma se su quella vettura ci sono già 2 animali si deve aspettare che ne arrivi un’altra. E voi queste cose le sapevate? E, soprattutto, trovate sia giusto pagare anche per i pelosi?

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