Il principe William e gli elefanti cinesi: “Fermate lo sterminio prima che sia tardi”

Solo qualche giorno fa un cacciatore europeo, tedesco per la precisione, ha ucciso un elefante africano per puro divertimento. Un fatto gravissimo che non tiene conto di quanto questi splendidi mammiferi siano importanti per l’ecosistema. Oggi, proprio a favore degli elefanti, si è schierato addirittura il principe William d’Inghilterra. Ma non solo: perché il giovane erede al trono (se mai Elisabetta dovesse abdicare, ndr.) si è deciso ad avviare un nuovo percorso etico in favore di tutti gli animali che rischiano l’estinzione.

Per questo motivo ha chiesto alla Cina (dove attualmente si trova per una visita ufficiale) maggiore tutela nei confronti di molte specie, in particolare degli elefanti. Come scrive anche il sito Green Style lo stesso duca di Cambridge (ospite di un programma tv cinese, Let’s Talk) ha ammesso le responsabilità della sua famiglia, dove l’acquisto dell’avorio non era gestito nel modo corretto. Ma se non si possono giudicare gesti commessi nel passato, è giunto il momento di voltare pagina. Secondo William, se gli elefanti continueranno a morire a questo ritmo (in base alle stime recenti, sono 54 gli esemplari uccisi ogni giorno), quando sua figlia Charlotte avrà raggiunto i 25 anni questi pachidermi non esisteranno più.

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Già l’anno scorso il figlio di Lady D avrebbe chiesto la rimozione e la distruzione delle collezioni di avorio legate alla famiglia reale, il che dimostra che le sue non sono solo parole. Senza contare che da tempo presta il suo volto per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti della lotta contro il contrabbando e il bracconaggio. Insomma, al bando le tradizioni, soprattutto se non hanno più senso. “Sono certo che la Cina potrà diventare leader mondiale nella tutela della fauna selvatica globale – ha detto – L’influenza di questo stato può cambiare il volto della conservazione animale proprio durante questo secolo“. E, poi ha concluso: “Connettersi con il popolo cinese è un passo avanti verso il progresso“. Speriamo sia davvero così.

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