“Quando si decide di aprire un locale per gatti e gattofili, la prima cosa a cui pensare è il benessere degli animali“. A parlare è Angelo Di Bari, ideatore insieme a un gruppo di amici e soci collaboratori, del Neko Cat Cafè di Torino. Il loro bar/ristorante è stato il primo del genere ad aprire le porte circa un anno e mezzo fa nel nostro Belpaese e, dopo l’estate, è tornato con una formula rinnovata: “Si può sempre migliorare – prosegue Angelo – questi primi mesi di attività ci hanno insegnato molto“. Perché da un lato c’è il progetto animalista portato avanti dalla Onlus del Neko e, dall’altro, anche il voler andare incontro alle esigenze del pubblico.
Angelo come nasce il Neko Cat Cafè?
Come prima cosa va detto che dietro al locale c’è un’associazione che si occupa di gatti abbandonati e delle colonie già da qualche anno. Io poi sono un deejay e per lavoro sono spesso fuori. Così una volta, a Vienna, sono capitato in un Neko e mi sono innamorato del progetto. L’idea di dare una casa ai mici che non la hanno e allo stesso tempo far conoscere questa realtà a più persone possibili. Il tutto in modo originale.
Una specie di servizio alla “comunità gattofila”?
Beh, in un certo senso. Prima di aprire a Torino abbiamo dovuto trovare il posto giusto, ma non per gli esseri umani, per i gatti. Loro amano le altezze e quindi il locale doveva avere un soffitto abbastanza alto da permettergli di ritirarsi quando volevano. Doveva essere ampio e accogliente. Insomma, doveva essere ragionato a misura di micio e così è stato grazie al costante lavoro degli architetti che ci hanno capito e aiutato a realizzarlo.
Ma poi un locale deve anche funzionare a livello commerciale…
Già, anche se, per quanto mi riguarda, io come ho detto ho un altro lavoro e quindi i proventi che mi spettano come socio li devolvo all’associazione o ad altre Onlus che si occupano di animali. Per me è il principio che conta, non il guadagno. Ciò non toglie che ci sono molti professionisti che lavorano con noi e che hanno diritto al loro stipendio e che anche chi frequenta il nostro locale e che viene per i gatti, torna più volentieri se insieme alle coccole e alle fusa trova anche un servizio e dei prodotti all’altezza.
Per questo, ora avete separato la parte ristorante?
Certo, la cucina del nostro nuovo chef era irresistibile per i mici. A parte gli scherzi, abbiamo pensato fosse meglio per chi viene a cenare avere uno spazio dedicato. I mici nella sala Risto-Gatti possono passare solo dall’alto, in questo modo chi mangia può stare tranquillo (e non rischia di dare cose ai gatti che potrebbero fargli male). Per le coccole ci sono le altre sale e la caffetteria.
Oggi quanti sono i gatti del Neko?
Siamo arrivati a nove. Cinque vengono da gattili, uno lo abbiamo trovato in strada, uno da un’adozione andata male e gli altri 2 ci sono stati “portati” da chi non li voleva più. Ci è voluto un po’ per farli abituare, perché ovviamente agli inizi alcuni erano timorosi del nuovo ambiente. Ma il gatto è un animale sociale, ama stare in mezzo alla gente. E’ curioso e giocherellone di natura. Ora che si sono rilassati comandano loro. E si fanno capire benissimo da tutti.
Non avete mai avuto problemi con nessuno cliente?
No mai. Chi viene qui i mici li ama. Unica cosa a cui bisogna fare attenzione sono i bambini, quelli magari piccoli e irruenti che trattano gli animali come peluche. Ma noi teniamo sempre tutto sotto controllo e quando vediamo che esagerano richiamiamo all’ordine i loro genitori. Bisogna insegnare da subito il rispetto per i pelosi e qui al Neko loro vengono prima di tutto.
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