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Cane trovato con un anello di ferro conficcato nel petto. Lo usavano al posto del collare

Gli hanno bucato la pelle del petto da parte a parte e, poi, non contenti, vi hanno inserito un moschettone di ferro, di quelli grandi, del tipo usati per le arrampicate in montagna. E’ successo a Sassari, in Sardegna, dove un cane di età imprecisata (ma sicuramente giovane) è stato recuperato dalla squadra del Taxi Dog, unità mobile in grado di prestare il primo soccorso agli animali feriti della zone e che lavora in convenzione con la Asl. Per farci raccontare l’episodio abbiamo parlato con Andrea Loriga, titolare proprio del Taxi Dog.

Andrea, abbiamo visto le foto del cane sulla vostra pagina Facebook, come è andata esattamente?
Siamo stati chiamati dall’Asl perché ci avevano detto che nella zona di via Milano c’era un cane che vagava per il quartiere. Ci avevano anche detto che aveva un anello di ferro nel petto e che era aggressivo con altri e che non si lasciava avvicinare facilmente dalle persone. Ma quando siamo arrivati sul posto la situazione era del tutto differente.

In che senso?
Il cane era schivo, certo, chissà cosa aveva passato. Ma talmente affamato che ai vigili che ci avevano preceduti è bastato dargli un pezzo di carne per avvicinarlo. Aveva solo tanta paura e tanta fame. Tanto che non ho avuto nessun problema a farlo entrare in macchina con me.

E poi che è successo?
Ho avvertito il veterinario della Asl che stavo arrivando e che l’animale aveva bisogno di un intervento rapido, perché qualcuno gli aveva infilato un moschettone nella carne, probabilmente per tenerlo legato a una catena. Posso dirvi che ora il cane sta bene e che è stato ricucito.

Vi era già capitato di trovare cani in condizioni simili?
Purtroppo capita anche di peggio. Soprattutto con gli animali dei bracconieri. Tanto che ormai l’ambulanza sembra quasi una ferramenta, abbiamo cesoie e pinze per rompere ogni tipo di legaccio.

Ora che ne sarà del cane?
Verrà curato nel canile e poi sarà dato in adozione se qualcuno vorrà prendersene cura. Speriamo presto.

Ma il cane aveva il microchip?
No, ovviamente non era microchippato. Se penso che la Sardegna è stata la prima a promuovere i microchip nel 1999. Ma poi nessuno controlla. Considerando che qui le multe per chi non registra gli animali ammontano a circa 170 euro, immaginate se ci fosse qualcuno che va in giro a verificare quanti soldi potrebbero entrare nelle casse della regione e quando si potrebbe far stare bene i cani del canile che un proprietario non lo hanno.

E se vi state chiedendo se sia facile o meno ora trovare i responsabili di questo gesto crudele, speriamo che le autorità indaghino e speriamo anche che chi ha visto qualcosa lo racconti.

Foto by Facebook

Redazione

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