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Pet Levrieri Onlus, Joe Gallesi: “I Levrieri sono animali d’affezione, non macchine per fare soldi”

Dei cinodromi, oggi, si parla poco. Le corse dei cani sembrano una realtà lontana ai più e poco si sa di come vengono fatti vivere (se quella si può chiamare vita) i Levrieri addestrati per il solo “intrattenimento” umano. Un business che vale ancora milioni di euro, tanto che paesi non troppo lontani da noi come Spagna e Irlanda continuano indisturbati a lucrare sulla vita di questi animali. No, non stiamo esagerando: sono decine di migliaia i Levrieri (chiamati Galgo, Greyhound e Lurcher) che muoiono ogni anno. E solo pochi fortunati riescono a salvarsi, alcuni grazie al recupero delle associazioni animaliste che da tempo cercano di combattere l’industria che gira attorno a queste corse.

Ma, poi, gli esemplari salvati hanno bisogno di una nuova casa. E proprio per assicurare loro un futuro, è nata la Onlus Pet Levrieri, organizzazione che si occupa per prima cosa di far riconoscere i Levrieri come “pet” in tutta Europa, ovvero animali d’affezione, e non “macchine per fare soldi”. Secondo poi, la Pet Levrieri aiuta anche alcuni degli esemplari recuperati in Spagna e Irlanda ad arrivare in Italia, dalle loro nuove famiglie. A spiegarci meglio il lavoro dell’associazione è Joe Gallesi, socio collaboratore della Pet Levrieri.

Joe, come vivono veramente i Levrieri allevati per correre?
Male, malissimo. Trascorrono le loro giornate generalmente in una gabbia minuscola, spesso con la museruola. Escono solo per l’allenamento e non gli viene permesso di socializzare con gli altri cani. Senza contare che a volte, per “allenarli” vengono attaccati alle auto con il guinzaglio e fatti correre e che per insegnar loro a “cacciare” (per essere sempre più veloci) spesso vengono utilizzate prede vive come conigli o lepri. E’ una pratica illegale, ma non ci sono controlli.

Quindi cosa fa esattamente la vostra associazione?
Cerchiamo di aiutare i Levrieri recuperati da questa terribile vita e troviamo loro nuove case e famiglie accoglienti. Inoltre, cerchiamo di dare sostegno quotidiano alle campagne di informazione, denuncia e lotta contro questa realtà di cui in pochi sembrano occuparsi sul serio.

Quanti cani riuscite a fare adottare all’anno?
Una media di 160 esemplari più o meno. Il primo passo per chi desidera adottare uno dei nostri cani è compilare il modulo di adozione presente sul sito. Contiene informazioni utili per comprendere le motivazioni, ma anche la situazione dei futuri adottanti. Bisogna tener conto che gli animali quando arrivano spesso sono spaventati, hanno paura di tutto e, a volte, anche degli uomini, proprio dei maschi intendo, perché sono proprio loro ad “allenarli” e a maltrattarli.

Il loro recupero è difficile?
E’ un po’ lungo, ma non difficile e soprattutto possibile. Sulle pagine social della Pet Levrieri e sul nostro sito ci sono tutte le informazioni in merito. Io, ad esempio, ho adottato un Levriero di 3 anni e non ci sono mai state complicazioni. Anzi, lui si è adattato subito benissimo a noi e ai nostri ritmi. L’importante è avere pazienza e saper dare amore. E anche farsi consigliare dagli esperti. Con l’associazione abbiamo anche una specie di stallo dove i cani più spaventati restano qualche tempo finché non si ristabiliscono. Solo allora possono essere adottati. Sono cani dolcissimi e hanno solo bisogno di un’occasione.

Foto by Facebook

Redazione

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