L’autunno è già arrivato da un po’ e, come abbiamo visto, sono tanti i cambiamenti che questa stagione porta nel mondo animale. Uno su tutti il letargo delle tartarughe, perché in casa (e lo sappiamo bene) non sono solo cani e gatti ad avere necessità proprie. Se siete tra gli orgogliosi proprietari di una testuggine, quindi, prima cosa va fatta una distinzione: infatti non tutte le specie vanno in letargo e, per non commettere errori, è bene informarsi sulla esatta appartenenza della vostra piccola amica.
Ricordate, inoltre, che questo è un momento fondamentale nella vita della tartaruga e anche molto delicato: va affrontato con la massima cura e l’animale deve essere nelle condizioni migliori per poterlo sostenere. Una visita dal vostro veterinario di fiducia, quindi, saprà prevenire l’insorgere di qualsiasi problema. Detto questo, gli animali che vivono già in giardino possono passare il letargo all’aperto, a patto che vi sia un terreno adatto per scavare la loro “tana” e che la temperatura non scenda mai sotto i 7 gradi.
L’ideale, comunque, sarebbe quello di mettere le testuggini in un contenitore abbastanza grande, adatto a consentire un po’ il movimento e di metterle in un posto riparato. Oltre al contenitore, per il loro giaciglio, occorre della terra morbida e friabile che deve essere posta in un’altezza consona, affinché l’animale possa scavare, ponendosi la terra un po’ sotto e un po’ sopra, poi paglia e foglie, che siano preferibilmente umide. In questo modo proteggeremo l’animale, che non deve mai essere lasciato in balia di intemperie e acquazzoni.
ADOTTARE UNA TARTARUGA DI TERRA
Se, invece, scegliete di tenere le tartarughe al coperto, assicuratevi che la temperatura della stanza non sia troppo alta, perché si potrebbero svegliare. Naturalmente, il letargo dovrebbe iniziare con i primi freddi di ottobre e novembre, mentre il risveglio avviene in primavera, nei mesi di marzo e aprile. Quando arriverà il momento, quindi, assicuratevi che di lasciare una ciotola d’acqua accanto all’animale. Appena uscita dal letargo, infatti, la tartaruga sarà debole, per questo avrà bisogno dell’acqua per idratarsi ed espellere i residui tossici accumulati.
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