Il paradosso, a volte, ha davvero il gusto della crudeltà. E trovare una spiegazione razionale diventa impossibile. Insomma, parliamoci chiaro: si presuppone che i negozi di animali vengano aperti e gestiti da persone mosse dalla passione. Da un po’ d’amore, dotate comunque delle necessarie competenze per un’attività che di certo non è per tutti. Invece no. Evidentemente, non sempre le cose stanno così. E allora ecco che i carabinieri, su disposizione del tribunale di Pisa, hanno sequestrato a Pontedera un negozio di animali appartenenti a due coniugi. Motivo? Maltrattamento e truffa.
I proprietari sono infatti accusati di aver venduto cuccioli strappati alla loro madre prima dello svezzamento, e per questo affetti da gravi patologie che spesso li hanno condotti alla morte. L’indagine è partita in seguito a ben quattro denunce presentate da altrettanti clienti dell’esercizio commerciale in questione, che dopo aver comprato dei cani – appartenenti a razze diverse – si sono ritrovati ad affrontare le loro malattie. Tre animali sono deceduti, uno soltanto è riuscito a sopravvivere grazie a costosissime cure veterinari a cui i nuovi proprietari l’hanno sottoposto.
La coppia (e possiamo definirla “criminale” senza aver timore di cadere nell’esagerazione) è già sotto processo a Pisa con l’accusa di aver importato illegalmente i cani dall’estero, ovvero senza rispettare la normativa vigente. Pare che le bestiole, una volta condotte in Italia, non siano state neppure vaccinate. Inutile dire che la voce di quanto accaduto si è diffusa velocemente nella cittadina in provincia di Pisa (che conta circa trentamila abitanti), suscitando un generale moto di indignazione, rabbia e disprezzo. Forse sarebbero meglio se queste due “persone” non si facessero vedere troppo in giro, almeno per un po’… Voi che dite?
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