I suoi cani sono in canile e lui decide di “rapirli”: tradito dalle telecamere di sicurezza

Due cani vagabondi erano stati trovati mentre camminavano per le vie del quartiere di Zinola, a Savona, con l’aria di chi non sa bene dove si trova a inizio settimana. Per questo, gli animali erano stati portati dal veterinario della struttura sanitaria di zona. “Come da procedura – ha raccontato la Lega Nazionale per la Difesa del Cane al sito www.ivg.it – l’operatore Asl ha portato i cani in ambulatorio per verificare la presenza del microchip che, in effetti, era presente solo su uno dei due. A questo punto, ha provato a contattare il padrone senza successo, quindi, dopo aver messo il microchip anche all’altro cane, li ha ricoverati in canile in attesa che il padrone li reclamasse“.

Ma il legittimo proprietario, invece di chiamare la struttura o di rispondere ai messaggi, ha pensato bene di andare a riprendersi i cani da solo, di notte e di nascosto. A quanto sembra, il suo timore era quello di dover pagare una multa e lo stallo, cosa che non aveva nessuna intenzione di fare. Per questo, insieme alla “sua complice”, ha deciso di “saltare” il cancello del canile: le telecamere di sicurezza, infatti, mostrano un giovane scavalcare, entrare nella struttura e tornare con i due cagnolini, mentre una donna lo attende all’esterno del cancello per aiutarlo a farli “evadere”.

Un gesto quanto mai insolito che, ora, potrebbe costare ai due una denuncia per violazione di proprietà privata. Dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, inoltre, fanno notare che al giovane sarebbe bastata una telefonata e che i cani sarebbero subito stati riportati a casa. Certo, è vero, che avrebbe anche dovuto pagare una sanzione, ma questa gli verrà comunque recapitata, visto che la Asl e il canile avevano già i suoi dati. “Si sarebbero evitati una denuncia per violazione di proprietà privata, che in queste ore stiamo valutando se fare” hanno aggiunto poi i responsabili del ricovero. Dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, inoltre, ricordano a tutti i proprietari di mettere il microchip ai propri 4 zampe e una medaglietta con il numero di telefono: “Se lo avesse fatto anche lui/em> – concludono – avrebbe evitato tutto questo“.

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