Ai gatti piace graffiare, è indubbio. A volte i mobili, altre le tende, il tappeto o il divano, altre semplicemente le gambe o le mani del loro amato bipede. Ma perché lo fanno? A rispondere è uno studio condotto da John McGlone, esperto di comportamento animale della Texas Tech University College of Agricultural Sciences & Natural Resources, che ha fatto luce sul fenomeno, analizzando quali sono le superfici preferite dagli artigli dei felini. Dalla ricerca si evince che i mici graffiando depositano feromoni, ovvero sostanze chimiche in grado di innescare una reazione sociale in esemplari della stessa specie, non solo strofinando la propria pelliccia, ma anche, per l’appunto, grattando le superfici che gli capitano a tiro.
“La nostra ipotesi – ha spiegato McGlone – è che i gattini graffino le superfici anche in risposta ai feromoni lasciati da altri gatti. Comprendendo bene questo meccanismo, potremmo riuscire a indirizzare i pelosi solo verso determinati oggetti“. Per scoprirlo, lo scienziato ha acquistato alcuni tipi di tiragraffi, di diverse forme e dimensioni. Analizzando il comportamento dei micetti (preferiti rispetto agli esemplari adulti perché più attivi e curiosi), l’équipe ha scoperto, per prima cosa, che le superfici più allettanti sono quelle a forma di S.
Grazie a un altro esperimento, inoltre, gli scienziati hanno capito che i gatti tendono a preferire superfici già usate sia da loro stessi che da loro simili, proprio perché attratti dai feromoni che vi sono stati già depositati. Secondo i ricercatori, questo non sarebbe un comportamento legato al controllo territoriale, anche perché i cuccioli non hanno senso del territorio. E’ semplicemente una conseguenza dell’odore delle sostanze, che li rende più affamati, più attivi e più propensi al gioco. McGlone e il suo team, con questo studio, sperano di arrivare presto a una soluzione: di certo i proprietari (e i loro mobili) ringrazieranno sentitamente.
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