Ci sono casi di cronaca che rimangono impressi nella memoria. E ce sono altri di cui si aspettano gli sviluppi con impazienza. Come quello che riguarda la giovane veterinaria Kristen Lindsey, originaria di Austin, che uccise con arco e frecce un gatto per poi postare la foto “trionfante” su Facebook, seguita dalla scritta “Il mio arco uccide… L’unico gatto selvatico buono è quello con una freccia in testa. Premio per la veterinaria dell’anno… accettato con gioia“. La donna era stata immediatamente bannata dal social e, poi, licenziata dalla clinica in cui prestava servizio. Ma l’opinione pubblica, né alcune associazioni animaliste, si erano accontentati e avevano chiesto che la donna fosse processata per il reato di animalicidio.
Ma, a quanto si legge sul Daily Mail, Kristen Lindsey non verrà processata. La decisione, piuttosto sorprendente a dire il vero, è stata presa dal grand jury del Texas, che ha considerato insufficienti le prove contro di lei per iniziare un processo. Dopo la bufera mediatica, Lindsey si era difesa sostenendo che si trattava di un gatto selvatico, che avrebbe potuto attaccare i suoi animali domestici. Ma secondo altre fonti, invece, si sarebbe trattato di Tiger, un micione rosso scappato dai padroni due settimane prima.
Infatti, sembra che durante l’indagine che ne è seguita, la procura del Texas non sia stata in grado di dimostrare che il gatto della foto fosse stato realmente ucciso e soprattutto da Lindsey. Inoltre, l’ufficio del procuratore ha fatto sapere che una freccia alla testa è considerato un metodo “umano” di soppressione degli animali, riconosciuto dalla American Veterinary Medical Association. Nonostante ciò gli attivisti per i diritti degli animali hanno continuato a manifestare per chiedere che la dottoressa venisse incriminata, ma senza successo.
Foto by Facebook