Luca Abete, Striscia la notizia: “Per me i cani non si comprano, si prendono al canile”

Quando ho preso Giorgino ho pensato subito al canile. Per me i cani non si comprano. Non ho nulla contro chi lo fa, intendiamoci, ma io sono fatto così“. A parlare è Luca Abete di Striscia la notizia. Conosciuto soprattutto per le sue inchieste di attualità, il noto inviato in questi giorni è in tour per l’Italia con #NonCiFermaNessuno, il suo docufilm dedicato agli studenti e al mondo del lavoro. Ma quello che forse non tutti sanno è che nel suo privato Luca è anche un appassionato di cani. E, quando le telecamere non lo riprendono, cerca anche di dare una mano “social” ai volontari che si occupano attivamente di animali in difficoltà.

Proprio qualche giorno fa sulla sua pagina Facebook c’era un appello per l’adozione di 2 cuccioli. Come mai?
Diciamo che con il mio lavoro capita di ricevere segnalazioni ovviamente, anche se poi a Striscia dei casi di animali si occupa Edoardo Stoppa. Però, girando il territorio e conoscendo persone, è facile che ti raccontino una storia o che ti chiedano di prestare la tua faccia per un’adozione. Io lo faccio sempre volentieri, perché so quanti sacrifici e quanta fatica costi occuparsi degli animali ai volontari.

Eppure non fa parte di nessuna associazione in particolare…
No, credo che per essere imparziali e raccontare i fatti non si debbano avere “tessere di partito” in nessuno caso. Tutti i cittadini possono contribuire anche come singoli al benessere dei propri simili e dei 4 zampe se lo ritengono giusto, senza doversi iscrivere a nulla.

Ma come nasce questa sua passione per i cani?
Gli animali mi piacciono tutti. Sono cresciuto ad Avellino: nella mia casa cani e gatti ci sono sempre stati. Quasi tutti meticci a volte venivano dai canili, altre li trovavamo per strada. Ora c’è Giorgino, ad esempio, lo abbiamo preso 3 anni fa. In effetti, prima di lui, era da un po’ che non avevamo animali, ma quando i miei genitori mi hanno chiesto di accompagnarli a sceglierne uno, io ho detto loro di fare da soli.

luca pezzo

Perché?
Di un animale non mi interessa l’aspetto fisico. Un cane per me è un amico e un amico non lo scegli perché è bello, brutto, magro o alto. L’amicizia va oltre l’apparenza. Poi Giorgino è una forza della natura, purtroppo veniva da una cucciolata molto numerosa, ma a causa di un brutto virus lui è l’unico che si è salvato, anche perché devo dire che mio padre lo ha accudito come fosse un figlio.

Quindi il suo amore per gli animali è ereditario?
Beh, probabilmente sì. Io sono fortunato, sono cresciuto in una famiglia sensibile ai bisogni degli animali e sono stato educato a rispettarli. Credo sia quello che manca ancora a qualche persona, ma sono anche convinto che con il tempo e con la consapevolezza le cose cambieranno radicalmente. La sensibilità verso i pelosi va masticata, assimilata e poi digerita, il processo forse è un po’ lungo, ma alla fine funziona.

Un’ultima curiosità, non le piacerebbe raccontare storie di animali anche sul lavoro?
L’ho fatto agli inizi della mia carriera, quando avevo un video blog e mi facevo chiamare “il ficcanaso”. Anzi, un mio video sui danni che provoca il randagismo e l’abbandono dei cani è ancora molto attuale e a quei tempi, parliamo del 2006, ebbe anche un discreto successo. Ora per quanto riguarda la professione, come dicevo prima c’è Edoardo Stoppa e mi piace molto lavorare con lui e con gli altri inviati, anche perché a Striscia la notizia siamo in molti ad amare gli animali, siamo pur sempre l’unico programma con un “cane sul bancone”.

Foto by Facebook

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