Fa sesso col cane per vendicarsi della moglie e quasi lo uccide: arrestato

Un uomo di 39 anni ha abusato sessualmente del cane della moglie perché, ha detto, era stanco di essere trascurato da lei e voleva vendicarsi. Avete capito bene, è questa l’assurda motivazione che Jonathan Edward Medley, originario di Geneva, in Alabama, ha rilasciato agli inquirenti dopo essere stato arrestato per aver brutalizzato Buster, lo Shih Tzu di 2 anni, che ora lotta tra la vita e la morte.

A scoprire la vicenda a dir poco raccapricciante e riportata da ilmessaggero.it è stata proprio la consorte, nonché proprietaria della povera bestiola, che aveva deciso di mettere sotto controllo il marito, piazzando in casa alcune telecamere nascoste, poiché sospettava che l’uomo avesse una storia con un’altra donna. Ma ciò che ha visto nel filmato è stato talmente scioccante che, probabilmente, sarebbe stato meglio per lei se lo avesse ripreso con una donna. La signora Medley, però, non ci ha pensato un attimo e ha subito denunciato Jonathan alle autorità competenti. E l’uomo, ora, dovrà rispondere di crudeltà verso gli animali.

Ma il caso di Medley, purtroppo, non è l’unico. Solo qualche mese fa un altro “marito per bene”, Manuel Ramon Gonzalez, era stato arrestato in Florida per aver maltrattato e abusato sessualmente del suo cagnolino Chihuahua e, anche in quel caso, era stata la moglie a denunciare l’accaduto alle autorità. Una patologia questa che ha anche un nome ben preciso: ovvero zooerastia, un fenomeno difficile da monitorare, purtroppo, ma che esiste, e non solo in forma teorica. Così come altre perversioni, la zooerastia può coinvolgere individui dalla vita ordinaria, affetti dal disturbo che li induce a mettere in pratica l’atto sessuale con un essere non consenziente ma sottomesso come l’animale.

Sono numerosissime, infatti, le denunce raccolte in tutto il mondo da associazioni animaliste. In alcune di esse si parla di veri e propri “stupri di gruppo” ai danni non solo di cani, ma anche di pecore, bovini, maiali, cavalli, asini ed altri animali, e che spesso si conclude con la morte delle povere bestiole. Nel nostro paese la legge sul maltrattamento di animali prevede sanzioni per chi “per crudeltà o senza necessità cagiona una lesione ad un animale, ovvero lo sottopone a sevizie, o a comportamenti, o a fatiche, o a lavori insopportabili“. Ma si tratta di una legislazione facilmente aggirabile. Una campagna di sensibilizzazione al problema è stata lanciata dalla Federf Fida onlus (Federazione italiana diritti animali), che ha anche avviato una petizione per chiedere al Parlamento Europeo che la zooerastia diventi un reato penale. La si può trovare online, in diverse lingue, a questo indirizzo www.thepetitionsite.com/775/188/975/stop-alla-zooerastia. Firmatela.

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