I cani di Johnny Depp condannati a morte dal governo australiano

Sono tante le star di Hollywood che hanno una passione per gli amici a 4 zampe e che, sebbene sulla carta abbiano poco tempo da dedicargli, decidono di condividere la vita con uno o più cani. Anche perché alcune di loro, poi, se li portano sui vari set, in qualunque parte del mondo essi siano. Ed è ciò che è accaduto a Johnny Depp e ai suoi 2 Yorkshire, Pistol e Boo, arrivati in Australia insieme all’attore impegnato nelle riprese del quinto film sui Pirati dei Caraibi. Solo che, ora, Pistol e Boo (gli esemplari che vedete in braccio alla figlia di Depp, Lily Rose, nella foto sotto) sono stati “condannati a morte” dal ministero dell’Agricoltura australiano perché, a quanto pare, il divo li ha introdotti illegalmente nel paese. Per gli animali quindi, l’unica via di salvezza, è rientrare immediatamente in patria.

A quanto riporta il sito www.rainews.it, le autorità sarebbero inflessibili: “Solo perché è Johnny Depp non significa che sia esonerato dal rispetto delle leggi australiane” ha dichiarato Barnaby Joyce, il ministro dell’Agricoltura. L’Australia, infatti, ha regole molto rigide per l’importazione di animali e che hanno lo scopo di impedire la diffusione di malattie: occorre chiedere un permesso per introdurre animali nel paese e ogni cucciolo o cucciolone deve superare un periodo di quarantena prima di essere riconsegnato al legittimo proprietario.

cani depp
Cosa che, a quanto pare, Depp non ha fatto. Anzi, ha portato con sé i suoi 2 Yorkshire Terrier senza dir nulla alle autorità doganali. E pare che i “clandestini” siano stati scoperti casualmente, quando sono stati portati “a farsi belli” in una toilette per cani. “È ora che Pistol e Boo smammino negli Usa. O li rimanda indietro o dovremo sopprimerli” ha proseguito il ministro e, ai giornalisti che gli chiedevano se non fosse intimorito della reazione della stella del cinema, Barnaby Joyce ha risposto con una battura: “Non credo che il signor Depp mi inviterà al gala per la prima di Pirati dei Caraibi“.

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