Lio, il cane allontanato dal suo quartiere e poi salvato dall’amore

Lio era un “cane di quartiere”. Nato per strada, cresciuto per strada. Ogni tanto qualche bambino giocava con lui, ogni tanto qualche persona di buon cuore lo nutriva. Certo, non aveva una casa e una famiglia da amare e che lo amasse, ma tutto sommato non viveva male. A Fosso di Santa Lucia, una zona di Avellino, erano in molti a volergli bene, ormai era diventato come “uno di là”. Ma purtroppo, come spesso accade, per un cittadino amante degli animali, ce ne sono almeno due o tre che li temono. Così, sebbene Lio non avesse mai fatto male a nessuno, circa 6 mesi qualcuno lo ha “denunciato” ed è stato portato via dalla sua strada e dal suo quartiere, direzione: canile di Brusciano, in provincia di Napoli. Per un cane meticcio di circa 2 anni e per giunta di taglia grande, equivale un po’ a una condanna a morte.

Ma Lio, come ci ha raccontato la volontaria Ambra Giordano, aveva (e ha ancora) un “angelo custode”: si chiama Alberto e vive proprio a Fosso di Santa Lucia. E’ lui che si è sempre occupato di Lio quando era un randagio e che, vedendoselo portare via, ha deciso di continuare a supportarlo. Da quando è in canile, infatti, Alberto ogni settimana va a trovarlo e gli porta cibo, medicine e un po’ d’amore. “L’ultima volta che è stato da Lio – ci dice proprio Ambra – Alberto lo ha trovato male. Il cane era apatico, non aveva voglia di coccole e di giochi, rifuggiva il contatto. Ci siamo preoccupati subito, perché per lui era molto strano. Ha sempre amato le carezze e le persone. Per questo abbiamo deciso che era arrivato il momento di trovargli una famiglia. Lio in quel canile si stava lasciando andare“.

lio pezzo
Quindi che fare? Un cane di taglia grande, una volta diventato adulto, raramente trova qualcuno che lo voglia adottare. Ma Ambra e Alberto non si sono scoraggiati e hanno iniziato una fitta campagna mediatica, chiedendo anche aiuto all’Enpa (Ente nazionale di protezione animali). E finalmente, a quanto sembra, qualcuno ha chiesto proprio di Lio e sembra sia disposto a prenderlo con sé. “Ci ha contattato una signora di Arezzo, si chiama Lucia – afferma Ambra – Ha anche mandato le foto della sua casa e dei suoi altri cani. Sembra proprio la persona adatta per lui, dice che è rimasta colpita dai suoi occhi, così buoni, così tristi. Siamo davvero entusiasti, terminate le varie trafile burocratiche, tra una ventina di giorni dovremmo riuscire a portarlo da lei“.

La sua storia – prosegue la volontaria – vale la pena di essere raccontata. Perché Lio è un’eccezione. Quasi nessuno vuole un cane adulto e di taglia grande e, purtroppo, soprattutto i 4 zampe che sono nati e cresciuti liberi, quando si ritrovano rinchiusi in un canile, si lasciano morire“. Secondo Ambra, la sua fortuna è stata quella di aver un colore del manto chiaro. Se fosse stato nero, infatti, probabilmente sarebbe rimasto senza casa. “Parlo per esperienza – conclude – i canili sono pieni di cani neri di taglia grande che nessuno vuole. Non so perché, magari fanno più paura. Le persone, però, dovrebbero imparare a guardare oltre il semplice aspetto fisico”. Del resto, come darle torto: un cane non si sceglie perché è bianco, crema o nero. Ma perché lo si vuole come compagno per la vita. O no?

Foto by Facebook

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