Di questi tempi si parla spesso dell’asilo per cani, ovvero di un luogo dove i proprietari possono portare il loro pelosetto di casa a giocare e a trascorrere la giornata in compagnia di altri 4 zampe. Ma come funziona esattamente? Per scoprirlo siamo andati a fare una giornata prova (il cosiddetto “inserimento”, proprio come nelle scuole dei bambini) insieme a Yoda, un cucciolone meticcio di 9 mesi, all’Asilo per cani Roma (www.asilopercaniroma.com) gestito da Matteo Reggiani, 31 anni, capitolino, ex dog sitter. Ad accoglierci nel parco dove sorge la struttura, che ospita anche la casa dove Matteo vive insieme alla madre e alla compagna, York, un labrador biondo di 9 anni addetto all’accoglienza e alla “preselezione” e una bassotta dal pelo ispido, Isotta.
Matteo, come nasce l’idea di un asilo per cani?
Ho sempre amato i cani e per mantenermi all’università ho sempre fatto il dog sitter. Poi un giorno sulla rivista Millionaire ho letto che avevano aperto in Francia un asilo per cani. E mi è sembrata un’ottima idea anche perché, fortunatamente, io avevo il posto giusto, cioè la mia casa, letteralmente immersa nel verde e con diverse verande dove i cani possono ripararsi quando è brutto tempo.
Come funziona una giornata tipo?
Per prima cosa, prima di accettare un cane, pretendo un incontro conoscitivo. Inoltre, con me porto anche York che è un cane maschio molto equilibrato e sicuro di sé. E’ stato uno dei primi miei asilanti e, da qualche tempo, lui e la sua proprietaria hanno affittato un appartamento della nostra casa e quindi ormai vive qui. Se l’aspirante va d’accordo con lui, vuol dire che andrà d’accordo anche con gli altri cani.
E’ York l’unico criterio di selezione?
No, ovviamente anche io osservo cane e proprietario. Ma devo dire che mentre a me è capitato di sbagliare essendo umano, a York fino adesso mai. Inoltre, prima di accettare un cane, devo controllare che abbia il microchip e che sia in regola con le vaccinazioni. Altrimenti qui non può entrare…
Perché osserva anche il proprietario?
Molto spesso se il cane è ansioso o nervoso, la responsabilità è proprio del suo umano. A volte, anche inconsapevolmente, siamo noi a trasmettere loro ansie e paure che altrimenti nell’animale non riscontreremo. Se lo si porta all’asilo, per esempio, non ci si deve sentire in colpa. Il cane deve vedere questo posto come un luogo per divertirsi, per passare una giornata diversa dal solito in compagnia dei suoi simili e all’aria aperta. E anche il proprietario deve essere convinto di stare facendo una cosa per il suo bene e deve dimostrarsi tranquillo, altrimenti le cose non funzionano.
Ma come trascorrono la giornata gli asilanti?
Giocano, dormono, corrono, giocano ancora e stanno all’aria aperta: insomma, fanno semplicemente i cani. Una volta alla settimana abbiamo anche un’educatrice cinofila che viene a passare il suo tempo con loro. E ogni tanto organizziamo dei seminari per cani e proprietari. Ne abbiamo fatto uno sul linguaggio canino che ha riscosso molto successo, oggi chi ha un animale in casa vuole comprenderlo meglio. Almeno nella maggior parte dei casi.
Quanti sono i cani che ospitate?
Mi sono dato una regola: non più di 6/8 cani al giorno. Anche se potremmo accoglierne il doppio a dire la verità. Ma ho imparato negli anni che questo è il numero perfetto per poter gestire in tutta sicurezza gli animali, cosa a cui teniamo molto.
Ma i cani sono sempre gli stessi?
Sicuramente ce ne sono di fissi, ma qui prendiamo principalmente due tipi di asilanti: quelli che vengono tutti giorni per un periodo (magari i loro proprietari hanno problemi familiari o sono sotto trasloco e hanno poco tempo) e quelli che vengono una, due volte a settimana. Ovviamente vi dico subito che io preferisco la seconda soluzione, anche perché se il 4 zampe passa troppo tempo qui potrebbe confondere qual è la sua vera casa. Invece, quando viene a giocare con noi un giorno a settimana è ben contento di farlo.
Veniamo ora alle “note dolenti”: quanto costa una giornata all’asilo?
Sono 20 euro per l’asilo, 25 euro se si fa la pensione. Perché naturalmente teniamo anche i cani a pensione, ma solo se li conosciamo bene e hanno fatto qualche giorno d’asilo con noi. E’ una sicurezza in più per i proprietari che, inoltre, possono guardare live i loro cuccioloni grazie i social network. Infatti siamo presenti su 14 piattaforme e aggiorniamo costantemente tutti i profili con foto e video dei nostri ospiti.
(In tutto il tempo che abbiamo parlato Matteo non ha mai perso d’occhio York, Isotta e l’ultimo arrivato, Yoda. Se uno di loro usciva dal suo campo visivo lui lo richiamava. E, se siete curiosi di sapere come è andata la selezione, bene: Yoda è stato accettato. Potrebbe diventare presto un asilante a tutti gli effetti)
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