Altro che baffi: cosa sono e a cosa servono le vibrisse dei gatti

Forse non tutti sanno che quelli che nei gatti vengono chiamati impropriamente baffi, sono in realtà le vibrisse (o peli tattili). Infatti, non si trovano solo sotto il naso del micio, ma anche sul mento, dietro le zampe anteriori, sulle guance e al di sopra degli occhi e costituiscono uno strumento necessario per conoscere e analizzare l’ambiente che lo circonda. Funzionano come una sorta di radar che permette all’animale di riconoscere gli ostacoli al buio e di percepire i pericoli dell’ambiente circostante, garantendogli sicurezza ed equilibrio.

Le vibrisse molto più spesse dei peli di cui è ricoperto il corpo del gatto e sono ricche di terminazioni nervose, cosa che gli permette di percepire anche la minima variazione nell’ambiente circostante. E’ proprio grazie ad esse che i felini, ad esempio, riescono a captare le vibrazioni di un terremoto circa 15 minuti prima che si manifesti. Questi peli tattili, quindi, costituiscono una sorta di strumento di valutazione: se un gatto deve valutare l’ampiezza di uno spazio, userà i suoi baffi come metro: se, provando a infilarsi i baffi toccheranno le pareti, il micino eviterà di entrarvi.

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Quando il gatto è fermo, invece, sono i peli tattili che riescono a fargli percepire anche il minimo spostamento d’aria e, quindi, i movimenti delle prede nello spazio circostante. Inoltre, le vibrisse hanno anche un’altra importante funzione: sono un indicatore dell’umore di micio. Esse sono collegate ai muscoli facciali, quindi se tese ai lati del muso possono indicare paura o irritazione, se orientate verso l’esterno, in avanti, il gatto vuole comunicare che è rilassato e disponibile all’interazione con altri amici a 4 zampe o con gli esseri umani. Ecco perché è importantissimo non tagliare mai e per nessun motivo le vibrisse ai gatti: gli fareste solo del male. Ma non preoccupatevi, infine, se ogni tanto il vostro micio perde qualche baffo. In quel caso ricresceranno spontaneamente in poco tempo.

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