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Un luogo “sicuro” e nervi saldi: ciò che occorre per aiutare la vostra gatta a partorire in casa

I due mesi sono passati, l’amata micia è quasi pronta per partorire e, molto presto, la vostra esistenza (nonché la vostra abitazione) sarà allietata, e un po’ sconvolta, da una manica di vivaci neonati pelosi. E se mamma gatta saprà come e cosa fare, perché l’istinto la guiderà al meglio, voi vi siete preparati ad affrontare il parto in casa? Ecco quindi qualche consiglio che, aggiunto a quelli del vostro veterinario di fiducia, potrebbe risultare utile. Per prima cosa, assicuratevi di avere a portata di mano uno scatolone, alcuni giornali (quotidiani) o traversine, qualche straccio, un asciugamano e delle forbicine sterilizzate.

Vi accorgerete presto dell’arrivo momento cruciale: man mano che il parto si avvicina, infatti, noterete che la gattina assumerà un atteggiamento irrequieto, cercherà un posto dove nascondersi e farà fusa più sonore e più insistenti del solito. Tenderà, inoltre, a lavarsi leccandosi la regione pelvica con maggior frequenza, infine perderà appetito. E sarà proprio quest’ultimo segnale a indicare che la nascita dei gattini è prossima (dovrebbe arrivare nelle seguenti 24 ore). Ora che il parto è imminente, dunque, potete provare a proporle il luogo in cui partorire. A tale scopo procuratevi uno scatolone grande ma non troppo alto, e create un fondo morbido e comodo con giornali (o le traversine) e gli stracci (che aiuteranno a mantenere una temperatura costante. Posizionatelo in un luogo tranquillo della casa e cercate di farglielo piacere già con qualche giorno di anticipo, trasferendo nelle vicinanze la ciotola del cibo.

Al momento del parto, va detto che alcune gatte cercano la vicinanza del proprietario, ma altre rifuggono la presenza umana. Questa è una scelta che va sempre rispettata. Solitamente i gattini nascono a circa 30 minuti uno dall’altro, di testa o in posizione podalica senza complicazioni. Inoltre, dovete sapere che i felini possono decidere in qualsiasi momento di interrompere il parto per riprenderlo anche 24 ore dopo. Questo potrebbe accadere sia a causa di un qualche disturbo esterno, sia per la stanchezza della gatta per una cucciolata molto numerosa. Normalmente, infine, è la stessa madre a strappare la placenta e recidere il cordone ombelicale di ogni cucciolo. Se questo non succede (la gatta potrebbe esse stanca soprattutto dopo i primi tre piccoli), dovete pensarci voi utilizzando un asciugamano bagnato da strofinare sul musetto del nuovo arrivato per rompere la placenta. Quindi legate un filo di cotone al cordone ombelicale a circa 3 centimetri dallo stomaco del piccolo e taglia il cordone utilizzando una forbicina sterilizzata. Per tutte queste operazioni, però, non dimenticate di indossare i guanti di lattice, non solo per igiene ma anche per non trasmettere odori.

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Redazione

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