I più giovani forse non ricorderanno il mitico Furia, il cavallo del west protagonista di una serie tv anni Cinquanta, più intelligente di qualsiasi altro animale sulla faccia della terra. Bene, le imprese di quello splendido e acuto purosangue non erano pura finzione, perché il cavalli sono davvero capaci di usare il loro intelletto. Almeno stando a quanto affermato da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di scienze veterinarie dell’università di Pisa che, per la prima volta, ha dimostrato che i cavalli, contrariamente a quanto sinora documentato, possiedono capacità cognitive evolute e memoria a breve termine. In sostanza, i cavalli sono animali piuttosto furbi che capiscono e seguono le indicazioni dell’uomo e, se non lo fanno, è solo perché non conviene loro.
La ricerca, svolta da Paolo Baragli e Claudio Sighieri dell’ateneo pisano in collaborazione con Paola Lovrovich dell’Italian Horse Protection Association, è stata pubblicata sull’ultimo numero della rivista internazionale Applied Animal Behaviour Science, ed è partita da un test su 24 cavalli divisi in due gruppi. In entrambi i casi gli animali avevano di fronte tre secchi uguali e capovolti e dovevano indovinare sotto quale si nascondesse un pezzo di carota. In un caso dovevano trovare la carota senza alcuna indicazione o aiuto, mentre nell’altro potevano vedere la persona che si avvicinava al secchio, nascondeva il tubero e poi se ne andava.
“Nel corso della prova – ha spiegato Baragli all’AdnKronos – i cavalli hanno dimostrato di saper cambiare la propria strategia di ricerca per raggiungere il loro obiettivo, cioè la carota, nel più breve tempo possibile, a prescindere anche dagli indizi forniti dall’uomo“. Questo vuol dire che gli animali del gruppo che vedevano la persona nascondere la carota all’inizio sfruttavano questa indicazione ed erano più precisi, ma impiegavano di più. Con il procedere delle prove, i cavalli hanno cambiato strategia capovolgendo anche tutti i secchi, sicuri comunque di trovare la carota e più velocemente.
Secondo gli scienziati, dunque, i risultati di questo test dimostrano che questi animali sono in grado di comprendere e usare il significato cognitivo delle indicazioni umane per compiere le proprie scelte, ma sono anche capaci di fare di testa loro nel momento in cui si rendono conto che l’informazione ottenuta non è fondamentale per raggiungere l’obiettivo. Tutto ciò, inoltre, avviene in un arco di tempo breve (ovvero la durata dei test), ad indicare il fatto che i cavalli possiedono sofisticate capacità di trovare rapidamente soluzioni diverse a uno stesso problema, basandosi sull’esperienza fatta.
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