Diana Del Bufalo tra i volti della campagna “A Pasqua fai un sacrificio. Non Uccidermi”

Daniela Poggi, Claudia Zanella, Anna Ammirati, Daniela Martani, Loredana Cannata, Diana Del Bufalo, Maria Grazia Capulli. E ancora Giovanni Baglioni, Lodovica Mairè Rogati, Alessandra Celletti, Nunzio Fabrizio, Nora Lux e Christian Stelluti. Sono questi gli eccezionali testimonial della campagna pubblicitaria promossa da ThegreenplaceA Pasqua fai un sacrificio. Non Uccidermi” e a cui hanno aderito la Lav (Lega anti vivisezione) e Animal Equality (l’organizzazione internazionale per i Diritti Animali). Il progetto è nato da un gruppo di volontari, dal fotografo Marco Biondi e da Thegreenplace, un rifugio per animali liberati dallo sfruttamento umano creato a Nepi, in provincia di Viterbo, circa due anni fa, quando proprio la Lav gli affidò alcuni animali sequestrati. Da allora la struttura ha accolto e curato oltre 100 animali, inclusi diversi agnellini.

Come ogni anno, quindi, ecco tornare alla ribalta l’annosa questione: è giusto o no mangiare l’agnello nei giorni di Festa? La Lav è certa della sua risposta e invita ancora una volta tutti a festeggiare una Pasqua di solidarietà con il Pianeta e i suoi abitanti, tutti. Sono circa 400mila gli agnelli e i capretti che vengono uccisi ogni anno. Tuttavia, negli ultimi cinque anni si è registrato un crollo dei consumi della carne proveniente da questi animali. Basti pensare che nel 2010 gli agnelli e i capretti macellati nel nostro paese erano 4.834.473, mentre nel 2014 ne sono stati macellati 2.129.064, meno della metà. Numeri incoraggianti, certo, ma nel mese di aprile dello scorso anno, in concomitanza con la Pasqua ne sono stati macellati comunque 371.932.

Per noi anche un solo animale ucciso è troppo – commenta Paola Segurini, responsabile settore Veg della Lav, in un comunicato ufficiale – e continueremo la nostra opera di sensibilizzazione affinché si raggiunga la quota zero. L’aumentata consapevolezza di cosa c’è dietro/dentro un alimento è figlia dell’attenzione sempre più ampia alle variabili ambientali, etiche e salutistiche che caratterizzano un cibo. Nel caso dei piccoli ovicaprini è evidente una componente in più: l’empatia, che ha condotto negli ultimi cinque anni a un più che dimezzamento del consumo di agnelli e capretti“. Ben vengano dunque anche le campagne pubblicitarie come quella in cui alcuni personaggi del mondo dello spettacolo di sono lasciati fotografare con un agnello in braccio. E voi, invece, cosa ne pensate?

Foto by Facebook

Gestione cookie