Abbiamo già parlato di quanto, il più delle volte, gli esseri umani riescano a essere davvero crudeli nei confronti dei dei loro animali da compagnia. Ma questa storia che vogliamo raccontarvi oggi è al di là di quanto ogni persona perbene, e non solo chi si considera animalista, può tollerare. Stiamo parlando di ciò che è accaduto al gatto di Elena Lenina, una scrittrice e modella russa, molto nota sia in patria che sui social network.
Sembra che Lenina, qualche tempo fa, avesse ricevuto un invito per un esclusivo Pink Party vip (ovvero una “festa in rosa”). Per l’occasione, e anche per far parlare di sé giornali e tv locali, la celebrità aveva deciso di indossare un vestito color rosa molto appariscente e, come “accessorio” fashion, aveva scelto di aggiungere al suo outfit un gattino, un cucciolo di pochi mesi e di colore bianco. Ma, poiché l’evento era quello di un Pink Party, Elena aveva anche deciso di tingere il mantello del micio di un bel rosa intenso, in modo che potesse intonarsi perfettamente al suo look.
Gli animalisti, come è ovvio supporre, avevano già nei mesi scorsi iniziato una grossa polemica con la Lenina, raccogliendo firme contro di lei e contro il trattamento che aveva riservato al felino. Ma da qualche giorno è iniziata una vera e propria bufera mediatica: infatti, il cucciolo a quanto pare sarebbe morto proprio a causa delle sostanze tossiche con cui era stato dipinto.
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Dal canto suo, Elena Lenina su Instagram si difende, mostra le foto le micio stinto del dopo festa e tenta di spiegare che lei con la presunta morte di quella bestiola non c’entra nulla perché, subito dopo il party, il gatto è stato regalato a un altro proprietario. Forse la verità sulla fine del povero felino non la sapremo mai. Eppure questo episodio a dir poco raccapricciante dovrebbe far riflettere chi, per il proprio interesse, considera degli esseri viventi come fossero una borsa nuova o un paio di scarpe e invece di proteggere e amare un animale lo usa solo per farsi un po’ di pubblicità.
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