Di recente, ci siamo avvicinati allo “studio”, se così si può dire, del Pastore Svizzero. Ed è così che abbiamo conosciuto Sergio, un allevatore romagnolo. E’ lui che, insieme alla moglie, da circa 5 anni gestisce Lupi di Romagna, un allevamento amatoriale del Pastore Svizzero Bianco unico nel suo genere. Ed è sempre lui che ci ha spiegato le caratteristiche di questa splendida razza raccontandoci la sua storia, fatta d’amore e passione per gli animali tutti, ma in special modo per i cani.
Prima di tutto, il Pastore Svizzero Bianco è ancora poco noto nel nostro paese. Lei come ha conosciuto questo cane?
Diciamo che ho sempre amato i cani in generale, anzi in realtà più quelli sopra i 15 chili (quelli “toy” per me sono proprio come i giocattoli da cui prendono il nome), ma ho vissuto diversi anni all’estero e non avevo mai potuto prenderne uno. Quando finalmente io e mia moglie siamo tornati in Italia, eravamo pronti per un animale. Ma siccome lei era una gattofila convinta, l’unico modo per avere un cane era che fosse per fare la guardia.
Quindi il Pastore Svezzero Bianco è un cane aggressivo?
Assolutamente no. Dicevo, doveva saper fare la guardia, ma io volevo anche un cane che fosse in grado di vivere in famiglia. Insomma, che fosse affettuoso con noi, con i nostri amici, ma che sapesse anche tenere sotto controllo il territorio. All’inizio pensavo al Pastore Tedesco. Ma poi sono incappato nell’annuncio di un Pastore Svizzero e mi ha completamente sedotto.
Ed è arrivata Abigael…
Sì, lei è stata la prima. Una nuvola di bontà ed pacatezza. Ci ha conquistato subito. Poi, un giorno, dovevo andare a prendere un aperitivo con mia moglie e una coppia di amici che avevano appena “adottato” un Dobermann. Portammo anche Abigael ed è stato lì che ho capito che sarebbe stato bene aprire un allevamento della sua razza per farla conoscere anche da noi. Infatti, loro pure avevano scelto quel tipo di cane soprattutto per fare la guardia alla loro casa, ma in quel locale, semplicemente a prendere un aperitivo era ingestibile. Abigael, invece, perfetta. Quando si prende un cane, bisogna saperlo educare, certo, ma anche e soprattutto rispettare le sue caratteristiche. I Pastori Svizzeri sono davvero equilibrati e sono capaci di comportarsi a dovere in ogni situazione.
E dopo?
Ho iniziato a fantasticare su come poter metter su l’allevamento. In fondo il terreno ce lo avevo e lavoravo da casa (mi occupo di numismatica). Da allora sono passati più di 5 anni e abbiamo il nostro allevamento amatoriale, ma non perché siamo dei dilettanti. Tutt’altro. Si chiama così perché siamo sotto le 5 fattrici. Di più non sarebbe possibile, non avremmo lo spazio sufficiente.
In che senso?
Vede, qui i cuccioli nascono liberi e crescono per i loro primi tre mesi in una sorta di branco. Noi oggi abbiamo infatti quattro Pastori Svizzeri, due Lupi Cecoslovacchi e un Pastore dell’Asia Centrale (presi proprio per fare la guardia alle cucciolate). Sono loro che educano i piccoli nei loro primi giorni che passano sulla terra. Ovviamente, hanno libero accesso anche la casa (dove tra l’altro nascono, in modo da avere l’imprintig sia per gli odori che per i rumore umani), come il resto dei nostri cani (io se non ho uno di loro in stanza nemmeno riesco più a dormire!).
Questo modo di crescere è diverso dagli altri tipi di allevamento?
Moltissimo! Questo dovrebbe essere l’unico modo. Perché li rende equilibrati sopra ogni altro animale, imparano a confrontarsi sia con gli uomini che con i loro simili sin da subito. Io li tengo come me fino ai 3 mesi, altra differenza dagli allevatori cosiddetti “normali” che non vedono l’ora di dar via i cuccioli. Invece, fino a quell’età hanno bisogno della loro madre e, soprattutto, del branco.
E lei come è arrivato a questa conlusione?
Leggendo molto, informandomi, ma anche e soprattutto osservando. E amando questi esseri magnifici. Guardi, lo dico anche contro i miei interessi, ma secondo me cani come questi in città non ci dovrebbero proprio stare…
Foto by Lupi di Romagna
