Occhi imploranti, musate, miagolii, sguardi languidi di chi non mangia da giorni. Sono i nostri amici a quattro zampe che, ogni volta che cuciniamo o che ci accingiamo a farlo, sono subito lì ai nostri piedi, sperando di ottenere un piccolo assaggio. Ebbene, se siete tra coloro che non riescono a resistere a tante smancerie, fate attenzione: perché cedendo alle loro richieste gli state solo facendo del male.
Certo, una volta si usava dare gli avanzi ai pelosetti di casa. Ma, “una volta”, i nostri cuccioli vivevano molto, molto meno. E, troppo spesso, il problema dipendeva proprio dell’alimentazione non corretta. Per questo, se volete godere della compagnia dei vostri animali il più a lungo possibile, ci sono delle piccole regole da seguire in fatto di cibo e alcuni alimenti da evitare assolutamente. Scopriamo insieme quali sono.
CIBO CANI E GATTI: SCHESIR LA SCELTA NATURALE
Al primo posto c’è il dolce per eccellenza: il cioccolato. Infatti, contiene teobromina, una sostanza che provoca un battito cardiaco irregolare che può degenerare fino al tremore e arrivare addirittura alla morte. Al secondo, invece, troviamo il gelato, un alimento che fa letteralmente impazzire soprattutto i cani. Ma se le loro papille gustative sono in visibilio, sappiate che molti esemplari in età adulta sono intolleranti al lattosio. Quindi, a meno che non abbiate mai smesso di dargli latte alla mattina, evitatelo.
Tra gli ingredienti “killer” ci sono anche l’aglio e le cipolle. Da cui ne deriva che pasta al sugo o con soffritti vari (magari avanzata dalla sera prima) non può essere data né ai cani, né ai gatti: meglio optare per una bella frittata di pasta, come facevano le nostre nonne.
Ricordate, infine, che qualsiasi cibo “dolce” può provocare problemi ai denti, diabete e aumentare il peso dei piccoli di casa. Quindi, anche un pezzo di biscotto per gli esseri umani, per quanto “magro”, può essere deleterio. Allo stesso modo, anche gli alimenti troppo salati sono da eliminare: pensate che una quantità eccessiva di sale potrebbe provocare nell’animale un attacco epilettico.
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