Un soldato salvato dai cani in Afghanistan, torna in America e li adotta

Sasha, Target e Rufus. Così un gruppo di soldati americani di stanza in Afghanistan avevano deciso di chiamare tre cani randagi che sostavano spesso attorno alla loro base. Con il tempo, gli animali, probabilmente fratelli ma tutti diversi, avevano instaurato con il sergente Chris Duke e con gli altri militari un rapporto piuttosto amichevole e, dopo un’iniziale diffidenza, si lasciavano avvicinare volentieri, in cambio di qualche carezza e un po’ di cibo.

Una notte, però, la tragedia. Un gruppo di guerriglieri, infatti, aveva pianificato un attentato proprio ai danni della base dove la squadra di Duke era dislocata. Fortunatamente per loro, i tre cani, percependo il pericolo imminente, iniziarono ad abbaiare talmente forte da svegliare i soldati che, in questo modo, si resero conto di quello che stava per accadere e furono in grado di rispondere all’assalto.

Durante l’attacco, purtroppo, Sasha rimase ferito gravemente e nonostante tutto il personale della base cercò di salvarlo, l’animale non sopravvisse. E a Rufus e Target sembrava non restasse altro che proseguire quella vita di sofferenze e randagismo in due. Qui, però, la svolta. Una volta tornato dal fronte in America, infatti, il sergente Duke continuava a pensare a quei cani che gli avevano permesso di tornare sano e salvo a casa: doveva assolutamente fare qualcosa per loro che, in fondo, lo avevano salvato.

Così decise che li avrebbe adottati. Ad aiutarlo nell’impresa, piuttosto ardua da un punto vista logistico e anche costosa, è stata Hope For the Warriors, l’associazione che si occupa di reduci di guerra, e che dopo aver istituito una campagna fondi, è riuscita a far arrivare le bestiole direttamente ad Atlanta, tra le braccia di Chris e di sua moglie. Ed è così che per Rufus e Target è iniziata una nuova vita in una casa sicura, piena di cibo e soprattutto, piena d’amore.

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