Sono stati insieme per 9 anni Andrea Lenzi, volontario del soccorso alpino della stazione Monte Amiata, e il suo Ice, uno splendido esemplare di border collie. Ma, purtroppo, una terribile malattia ha portato via l’animale per sempre. “Ice era un giocherellone – ha raccontato un commosso Lenzi a Il Tirreno – Ma era anche un fuoriclasse, uno dei cani di maggiore rendimento in Italia. Io solo oggi riesco a parlare, dopo una settimana passata a piangere“.
Perché lui non era un cane come tutti gli altri, ma un vero e proprio eroe che, insieme al suo amico umano, trascorreva le giornate nei boschi, per i campi o in montagna a cercare dispersi, a salvare vite. Uno stakanovista, come tutti i cani della sua razza, soliti guardare le pecore 24 ore su 24. E con un guizzo di intelligenza in più. Non si contano, infatti, gli interventi a cui Andrea&Ice (chi li conosceva li chiamava così, con un nome solo, come fossero una sola entità) hanno partecipato in tutta la Toscana.
Perché ad Ice, aiutare gli altri, piaceva proprio. Era il primo a salire nell’automobile quando si doveva entrare in azione e, poi, cosa non da poco, sapeva comunicare. “Una volta – ha proseguito Andrea – abbiamo soccorso un ragazzo che si era fatto male. Mentre stavamo aspettando di portarlo via Ice gli si è accucciato accanto, come a volerlo consolare. Era fatto così”.
E alla stazione Monte Amiata, oggi, sono in tanti a piangerlo, non solo il suo padrone. I cani come lui, sostengono i colleghi di Andrea, lavorano sodo, ma solo perché una volta finito tutto, possono giocare con il loro amico a due “zampe”. E terminato ogni soccorso, oppure ogni esercitazione, Ice infatti era solito depositare, ai piedi di ognuno di loro, il primo bastoncino che trovava in terra per farselo lanciare, andare a prenderlo e riportarlo. E sono anche convinti che, se quel brutto male non lo avesse portato via, avrebbe continuato quel gioco all’infinito.
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