Gatto somalo, una bellezza… australiana!

Molto simile all’abissino nell’aspetto e nel carattere, il gatto somalo ha però un pelo più lungo e, a dispetto del nome, le sue origini sono australiane, non africane. I primi esemplari di questa razza, infatti, sono nati in cucciolate casuali di abissini. Negli anni Quaranta, un’allevatrice britannica, Janet Robertson, esportò alcuni mici di abissino standard in Australia, Nuova Zelanda e Nord America. I discendenti di questi gatti produssero occasionalmente esemplari a pelo lungo e nel 1963, la canadese Mary Mailing ne portò per la prima volta un esemplare a una mostra. Lì il giudice della competizione, un certo Ken McGill, richiese il riconoscimento di una nuova razza. E, poco più tardi, si ebbe il primo somalo ufficiale, Mayling Tutsuta, proprio di McGill.

Aspetto: il somalo ha una coda appariscente che, insieme al pelo relativamente lungo, gli ha guadagnato l’appellativo di “gatto volpe”. Tra le sue caratteristiche: le striature scure sul dorso (a seconda del colore del mantello), le grandi orecchie, l’abbondante pelo sul collo e sulle cosce. Come l’abissino, esso ha un contorno scuro attorno agli occhi. Può raggiungere i 6 kg per il maschio e i 4 kg per la femmina, mentre il corpo ha una lunghezza media con muscolatura robusta e definita. La schiena è leggermente arcuata e dà l’impressione che l’animale sia sempre in attesa di compiere un salto.

Temperamento: è molto vivace, intelligente e furbo, e sa far rispettare le sue esigenze. Affettuoso e giocherellone, ama molto la compagnia dei bambini. Vive senza problemi in appartamento, ma l’ideale è una casa con un ampio terrazzo o con accesso al giardino. E’ un abile cacciatore, ma non resiste al freddo e deve essere protetto d’inverno.

Prezzo: un esemplare da compagnia (cioè sterilizzato o da sterilizzare) parte dai 600 euro in su. Per un somalo da riproduzione e mostre si va dai 1.500 euro in su, in base alla genealogia.

Curiosità: al contrario della maggior parte dei gatti a pelo lungo, il somalo non ne perde molto. Il mantello viene cambiato quasi tutto insieme una o due volte l’anno e non costantemente come in un persiano.

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