Sessantadue milioni di dollari in quattro anni. E’ questa la strabiliante, e a dir poco preoccupante, cifra spesa dagli americani per interventi cosmetici e correttivi su cani e gatti. La chirurgia estetica, quindi, non riguarda più solo gli uomini e le donne, ma coinvolge anche gli ignari amici pelosi.
Così via libera a impianti al silicone, lifting alle palpebre che cadono per avere occhi più giovani, rinoplastiche per nasi troppo schiacciati o lunghi. Il nuovo trend, stando agli ultimi dati raccolti da Petplan, il piano assicurativo sanitario per gli animali da compagnia, sottolinea come dal 2011 o oggi le operazioni estetiche sui pet siano aumentate.
Anche se, tra gli interventi segnalati, ci sono anche quelli ritenuti necessari da un punto di vista medico. È il caso, ad esempio, delle rinoplastiche per i nasi schiacciati dei bulldog, che nel tempo impediscono ai cani di respirare bene. Anche altre operazioni hanno chiari benefici per la salute dei vari animali: tra questi in particolare il lifting alle palpebre, non solo cadenti ma spesso piene di rughe, che in alcuni cani soprattutto impediscono di vedere bene e possono inoltre diventare ricettacolo di batteri pericolosi e causa di infezioni.
Eppure molto poco clinicamente giustificabili sono invece i cosiddetti “neuticles”, ovvero i “testicoli al silicone” per cani, che vanno per la maggiore e possono venire impiantati durante la stessa procedura in cui gli animali vengono castrati. Secondo le cifre fornite dai produttori di tali impianti, più di 500 mila animali domestici hanno ricevuto questi testicoli artificiali da quando il prodotto è stato immesso sul mercato, cioè dal 1995. Un’operazione “puramente cosmetica”, ma evidentemente ritenuta necessaria visto il crescente numero di padroni di cani di tutte le razze che la richiede. E viene da domandarsi a cosa si arriverà per soddisfare appieno i canoni estetici di questi pretenziosi e molto poco assennati padroni…
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