Pet Therapy in carcere: nasce il laboratorio “Cani dentro”

Non solo in aeroporto: la pet therapy arriva anche in carcere grazie alla sua efficacia ormai innegabile. Come riporta l’agenzia Askanews ha preso infatti il via presso l’istituto penitenziario di Bollate, alle porte di Milano, il progetto Cani dentro; è il primo laboratorio di pet therapy organizzato in un luogo simile e prevede che alcuni cani vengano addestrati dagli stessi detenuti tramite esercizi di discriminazione olfattiva, ricerca e pista. Una volta a settimana Titti, Carmela e Tatò – questi i loro nomi – entrano nel carcere e si affidano ai loro “istruttori”. Ed è bello vederli giocare e divertirsi nel cortile, è bello toccare quasi con mano l’energia positiva che emanano insieme a quegli amici umani che hanno avuti problemi con la giustizia e prima di tutto con se stessi.

Il contatto con il cane, spiega la fondatrice della Onlus “Cani dentro” Valeria Gallinoti, “permette ai detenuti di riprendere il filo di un’affettività forzatamente interrotta. Il carcere è il luogo dove in assoluto c’è la totale privazione dell’affettività dove il cane al di là della terapia vera e propria, può portare serenità, armonia, buon umore, affettività, fisicità”.

Il progetto Cani dentro riguarda sia la sezione femminile che quella maschile; tra i detenuti che hanno aderito (subito e con entusiasmo) c’è pure Nicola: “Al momento – ammette – credo che il mio cane preferito sia Carmela, perché è arrivata che non sapeva fare niente ed era spaventatissima, quasi come succede a noi quando si entra in carcere. E anche lei piano piano si sta abituando a questa esperienza come noi“. Un’iniziativa splendida, non c’è che dire. Si spera che anche altri istituti penitenziari decidano di seguire l’esempio e che gli animali possano donare tutto l’amore di cui sono sempre pieni, un amore gratuito e che non chiede mai nulla in cambio…

Foto by youtube

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